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Insalata in busta vietata

In Europa potrebbe essere vietata l’insalata in busta

Coldiretti lancia l’allarme: la proposta dell’Unione Europea riguardante il nuovo regolamento sugli imballaggi rischia di far sparire diversi prodotti, tra cui l’insalata in busta
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In Europa potrebbe essere vietata l’insalata in busta

Coldiretti lancia l’allarme: la proposta dell’Unione Europea riguardante il nuovo regolamento sugli imballaggi rischia di far sparire diversi prodotti, tra cui l’insalata in busta
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In Europa potrebbe essere vietata l’insalata in busta

Coldiretti lancia l’allarme: la proposta dell’Unione Europea riguardante il nuovo regolamento sugli imballaggi rischia di far sparire diversi prodotti, tra cui l’insalata in busta
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Coldiretti lancia l’allarme: la proposta dell’Unione Europea riguardante il nuovo regolamento sugli imballaggi rischia di far sparire diversi prodotti, tra cui l’insalata in busta
Insalata in busta, arance in rete, confezioni di pomodorini, cestini di fragole e bottiglie magnum di vino: questi prodotti, che siamo da sempre soliti vedere sugli scaffali dei supermercati, potrebbero ben presto scomparire. L’allarme arriva da Coldiretti durante l’inaugurazione di Tuttofood a Milano, fiera b2b per l’ecosistema agro-alimentare, dove si trova lo stand “Il cibo italiano sotto attacco“. La proposta fatta qualche giorno fa dall’Unione Europea riguardante il nuovo regolamento sugli imballaggi, che prevede lo stop alle confezioni monouso di peso inferiore a 1,5 kg (giudicate superflue) utilizzate per frutta e verdura, potrebbe avere pesanti ricadute sulle abitudini di consumo degli italiani e sull’export e merita alcune riflessioni. Se da un lato sarebbe importante per la riduzione degli imballaggi e, di conseguenza, ne limiterebbe il peso sull’ambiente, dall’altro potrebbe però danneggiare diverse categorie di consumatori, in particolare i single e le coppie senza figli che ricorrono quasi quotidianamente a quei prodotti. Le conseguenze di questo regolamento rischierebbero di pesare – e molto – sui bilanci delle aziende agroalimentari che si occupano direttamente di tali servizi e potrebbero portare a un incremento dei costi per produttori e consumatori. Ma non solo. Infatti, il rischio è che sorgano problematiche anche per la conservazione degli stessi prodotti, gli sprechi e – ultimo ma non per importanza – da un punto di vista igienico-sanitario. Un’altra grave minaccia è quella relativa alla riduzione dei consumi. Secondo un’analisi Coldiretti su dati Istat, nel 2022 è stato registrato un calo del 9% per quel che riguarda i consumi di frutta e verdura. Con questo nuovo regolamento, la riduzione dei consumi – visto che gli italiani sono ormai abituati a comprare questo tipo di prodotti – potrebbe diventare ancora maggiore. Secondo le rilevazioni di mercato NielsenIQ, nel 2022 il giro d’affari di questo settore è stato di quasi un miliardo di euro. Nel mirino delle direttive UE anche le bottiglie di vino con la loro standardizzazione e la riduzione del peso. Da qui il tentativo di eliminarne il formato magnum e anche le tipologie ritenute più “importanti” come, per esempio, quelle per i grandi vini invecchiati. Inoltre, a partire dall’1 gennaio 2030 il 10% delle bevande alcoliche presenti sul mercato utilizzerà imballaggi inseriti in sistemi di riuso; dall’1 gennaio 2040 si arriverà al 25%. Secondo Coldiretti, questo porterebbe a un vero e proprio stravolgimento e nel caso dell’utilizzo del vetro potrebbe vanificare il lavoro finora fatto per quel che riguarda il riciclo.   di Filippo Messina

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