I costumi evolvono ma le discriminazioni restano. Se le donne sono vittime di sessismo considerate come oggetto sessuale, questo non esclude che possa accadere anche agli uomini.
Un ‘coniglietto’ in copertina su “Playboy”. Non si può parlare tanto di caduta del tabù del maschio – perché di uomini ce ne sono stati già due e il primo fu lo stesso, leggendario fondatore Hugh Hefner – ma di definitiva apertura del magazine testosteronico per eccellenza ai testimonial gay. È ‘solo’ la copertina digitale, perché il Covid ha mandato in soffitta l’edizione cartacea di “Playboy”, ma la sostanza resta. La scelta è caduta sul divo-social Bretman Rock, beauty influencer (qualsiasi cosa voglia dire) filippino, 23 anni, dichiaratamente omosessuale e popolarissimo su YouTube. I più giovani potranno accogliere con relativa indifferenza la notizia, ma ci fu un’epoca segnata dalle ‘riviste patinate’. Era un modo per edulcorare, alludere, salvare faccia e apparenze: alla fine della fiera, era “Playboy” e bastava la parola.
Il magazine della ‘Nude Art’, come si sarebbe elegantemente detto molto più tardi, contribuì a rivoluzionare il costume e occupò per decenni le fantasie dichiarate di torme di adolescenti e quelle pudicamente nascoste di altrettanti adulti. Un’intuizione geniale accompagnò il successo planetario del prodotto di Hefner, singolare caso di editore totalmente immedesimato nella sua creatura: le ‘conigliette’ di “Playboy”. Le bellissime e provocanti modelle affollarono non a caso sino agli ultimi giorni la sua principesca e boccaccesca residenza. Difficile trovare un’immagine più forte della donna-oggetto. Che oggi vi si affianchi l’uomo-oggetto, gay o etero, non ci sembra un gran progresso.
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Tag: società
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