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Vendetta social

Lavare i panni in piazza (social)

È diventato virale sui social il video dell’uomo che si vendica – nel modo più basso e vigliacco – dei tradimenti della promessa sposa. Ma come si fa a ridursi in questo Stato?
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Ammetto di aver provato imbarazzo – sincero imbarazzo – nel pensare di scrivere dell’allucinante video in cui un uomo si vendica nel modo più basso e vigliacco dei tradimenti della promessa sposa.

Non è necessario che vi ricordi i particolari di una vicenda ormai nota fin nei minimi dettagli, con tanto di reazioni di lei che hanno già abbondantemente trasformato in un terrificante boomerang la bella trovata del maschio (presunto) tradito.

Aggiungiamo “presunto“ perché in quella intemerata moralistica e velenosa l’uomo si è eletto pubblico ministero, giudice, giuria e Corte di Cassazione. Anche tribunale dell’Inquisizione, visto che ci siamo.

Ha distribuito pene morali senza esitare un attimo e finte patenti di “libertà“ alla ex-compagna. Concesse non si sa con quale autorità.

Come si fa a ridursi in questo Stato? Come si fa a umiliare se stessi e gli altri, senza neppure un briciolo di rispetto e memoria di ciò che è stato? Le storie cominciano, finiscono, a volte bene a volte male. Ogni tanto malissimo, ma che bisogno c’è di mettere tutto in piazza, se non per consumare l’unica vendetta che sembra essere possibile in questi tempi di malintesa connessione permanente: quella davanti ai like rabbiosi della folla. La cosa che conta per il maschio offeso nella sua sconfinata virilità.

Al gelido vendicatore solitario non deve essere sembrato vero poter diventare l’eroe dei tanti leoni da tastiera pronti a eleggerlo a nuovo idolo e a scatenarsi a mezzo social. Sembrano tutte delle novelle Erinni, fustigatrici della donna fedifraga e irriconoscente.

Perché in questo spettacolo di aggressività belluina – per quanto incartata in un pacco fintamente signorile – c’è anche tanto paternalismo dell’uomo che lancia con nonchalance riferimenti ai comuni interessi lavorativi o alla figlia di lei. Graziosamente accolta dal maschio alfa nella sua tana.

Che imbarazzo dover assistere nel 2023 all’istantanea trasformazione dei protagonisti di questa storiaccia triste nel “cornuto” nazionale e nella “poco di buono“ per non scrivere altro. Un refuso dei tempi dei delitti d’onore e della dignità da ricostruire con il matrimonio riparatore o direttamente a pistolettate.

 

di Fulvio Giuliani

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