app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app
Kevin Spacey intervista youtube

L’ipocrisia ai tempi del #MeToo

Kevin Spacey parla della sua tragedia personale al microfono del presentatore americano Carlson: l’inferno giudiziario durato sei anni e la gogna mondiale
|

L’ipocrisia ai tempi del #MeToo

Kevin Spacey parla della sua tragedia personale al microfono del presentatore americano Carlson: l’inferno giudiziario durato sei anni e la gogna mondiale
|

L’ipocrisia ai tempi del #MeToo

Kevin Spacey parla della sua tragedia personale al microfono del presentatore americano Carlson: l’inferno giudiziario durato sei anni e la gogna mondiale
|
|
Kevin Spacey parla della sua tragedia personale al microfono del presentatore americano Carlson: l’inferno giudiziario durato sei anni e la gogna mondiale
Ha scelto un’intervista da trasmettere su YouTube (e già questo è significativo a dispetto dei media tradizionali), al microfono del presentatore americano Tucker Carlson, per parlare della sua tragedia personale. Perché di questo si è trattato, inutile girarci intorno, ma senza rinunciare all’ironia, al sarcasmo, al paradosso. Perché Kevin Spacey, emerso da un inferno giudiziario durato sei anni e da una gogna mondiale che lo ha letteralmente polverizzato in termini di immagine e non solo, è un uomo innocente. È uscito scagionato da ogni accusa dai diversi processi che lo hanno visto alla sbarra per accuse di molestie sessuali di varia natura, ma resta per tanti, troppi – inutile negarlo – un intoccabile. Qui non si tratta di schizzi di fango sopravvissuti a un’inconcepibile vicenda mediatica figlia del cinismo e dell’opportunismo da voltastomaco dei suoi accusatori, si tratta di una vera e propria valanga di guano che avrebbe ucciso (non in senso figurato) uomini meno forti o animati da minore volontà di urlare al mondo la propria innocenza. Nell’intervista, Kevin Spacey gioca con il suo personaggio iconico, Frank Underwood di “House of Cards”, per dire e ribadire, per accusare apertamente chi tantissimo gli ha dovuto e gli deve tuttora eppure non ha esitato un solo istante a scaricarlo, dimenticarlo, cancellarlo in ossequio al politicamente corretto e alla smania del #metoo fuori controllo. Tutte cose che qui abbiamo scritto più volte e in tempi non sospetti e di cui siamo orgogliosi. Leggerlo oggi, riflettendo sulle parole dello stesso attore mentre cerca di ricostruire i pezzi della propria vita, dobbiamo però ammettere che fa molta, molta impressione. “Netflix deve tutto a me, li ho fatti conoscere nel mondo e loro mi hanno abbandonato“. Le parole di Kevin Spacey o forse di Frank Underwood, in realtà, nulla cambia. La sostanza è che Netflix deve molto del suo successo planetario a questo straordinario attore (due volte premio Oscar) e a una serie che senza di lui è semplicemente evaporata. Nonostante tutto questo, ancora oggi – potete agevolmente fare voi stessi la prova accedendo a Netflix – “House of Cards” è tornata (perché l’appestato non è più tale), ma nei trailer principali e nella locandina il suo volto non c’è. Il volto di uomo innocente e ingiustamente distrutto. In questa vicenda è in gioco molto più che il pur rilevante destino personale di Kevin Spacey. Sono in gioco le regole e l’etica dell’informazione, il rispetto dell’individuo e dei suoi diritti fondamentali, un’idea di garantismo che abbiamo rischiato di mandare al macero proprio nei Paesi con una millenaria tradizione di diritto. Perché questa non è una faccenda solo americana, neanche un po’. Di Fulvio Giuliani La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

La nuova povertà in Italia – IL VIDEO

16 Novembre 2024
La nuova povertà in Italia si manifesta non solo attraverso la rinuncia a svaghi ma colpisce pro…

Milano, cinema Orfeo non proietta il docufilm “Liliana”. Il gestore: “Solo paura di contestazioni, non sono antisemita”

14 Novembre 2024
Sta facendo discutere la decisione del direttore del cinema Orfeo di Milano di non proiettare il…

Dietro al fenomeno social del “Calippo Tour” (e delle sue varianti)

14 Novembre 2024
Si è parlato molto nelle ultime settimane del “Calippo tour” e delle sue varianti (“Chinotto tou…

Italia: popolo di poeti, artisti… eroi (e tanto altro). Ma come si chiamano?

14 Novembre 2024
Se è vero che il destino di ognuno di noi alberga nel nome, vediamo cos’hanno scelto gli italian…

LEGGI GRATIS La Ragione

GUARDA i nostri video

ASCOLTA i nostri podcast

REGISTRATI / ACCEDI