Per la Generazione Z avere figli non è una priorità
Non figli ma soldi. Questa è la scala di valori delle nuove generazioni per cui le priorità oggi sono la carriera e il successo
Per la Generazione Z avere figli non è una priorità
Non figli ma soldi. Questa è la scala di valori delle nuove generazioni per cui le priorità oggi sono la carriera e il successo
Per la Generazione Z avere figli non è una priorità
Non figli ma soldi. Questa è la scala di valori delle nuove generazioni per cui le priorità oggi sono la carriera e il successo
Non figli ma soldi. Questa è la scala di valori delle nuove generazioni per cui le priorità oggi sono la carriera e il successo
Non figli ma soldi. Questa è la scala di valori delle nuove generazioni per cui le priorità oggi sono la carriera e il successo (rispettivamente per l’84 e il 79% degli intervistati, mentre un’eventuale famiglia la desidera solo il 42%). E il denaro non c’entra: anche raggiunta la stabilità economica, i figli non li vogliono proprio. Quasi fossero un intralcio, concetto solo apparentemente ‘forte’ se guardiamo con un minimo di spirito critico gli ultimi dati Istat sul gelo demografico. Molto diverso l’approccio alla sfera sessuale, dato che i ragazzi sembrano d’accordo nell’affermare di avere frequenti incontri occasionali, un dato che cresce addirittura del 72%.
Sono questi i dati che emergono dall’ultima ricerca GenerationShip 2024 commissionata dal Gruppo Unipol che ha passato ai raggi X la Generazione Z. Bene la percezione di stabilità e la soddisfazione legata alla propria posizione lavorativa. Non sono soddisfatti invece dei livelli di istruzione ricevuti né però si interessano ad argomenti che potrebbero, anche indirettamente, migliorare il loro livello culturale (come la politica). La maggior parte denuncia una sfiducia nella democrazia e nelle istituzioni e, aspetto davvero preoccupante, solo il 54% si identifica come europeo. Il sogno di una generazione che si senta cittadina di un’Europa unita ha i contorni ancora molto sfocati. Il mondo adulto farebbe bene a riflettere anche su questo aspetto e sull’influenza di dibattiti spesso sgangherati.
di Ilaria Cuzzolin
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