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Scuola a ottobre

Scuola: la strana idea di aprire a ottobre… per il caldo

“Siccome fa troppo caldo sarebbe meglio riaprire le scuole a ottobre”. A questo punto, perché non fare allora anche una pausa invernale quando c’è troppo freddo?

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Scuola: la strana idea di aprire a ottobre… per il caldo

“Siccome fa troppo caldo sarebbe meglio riaprire le scuole a ottobre”. A questo punto, perché non fare allora anche una pausa invernale quando c’è troppo freddo?

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Scuola: la strana idea di aprire a ottobre… per il caldo

“Siccome fa troppo caldo sarebbe meglio riaprire le scuole a ottobre”. A questo punto, perché non fare allora anche una pausa invernale quando c’è troppo freddo?

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“Siccome fa troppo caldo sarebbe meglio riaprire le scuole a ottobre”. A questo punto, perché non fare allora anche una pausa invernale quando c’è troppo freddo?

«Anto’, fa caldo». Chi non ricorda lo spot della Nestea, girato nel 2001 con una provocante Luisa Ranieri insieme a Edoardo Sylos Labini e diretto da Alessandro D’Alatri? Sottoveste nera, caldo soffocante, il desiderio di una bibita rinfrescante mentre Edoardo desiderava… ben altro. Eh sì, anche nell’estate 2001 faceva caldo.

Come sempre in agosto, ci sono novità per la scuola italiana. Pubblicato il 30 luglio in Gazzetta Ufficiale ecco il nuovo decreto scuola, ora legge. Otto punti. Non ce n’è uno (ma è consuetudine) che dica qualcosa sui cosiddetti ‘contenuti’. Termine desueto da decenni. Naturalmente l’intento principale è sempre lo stesso: assicurare il regolare avvio dell’anno scolastico. Altro immancabile punto, rafforzare l’azione amministrativa (sarò ignorante ma non so dire di che si tratti) e garantire le immissioni in ruolo di nuovi docenti. C’è anche l’eliminazione della ‘call veloce’. Fu istituita dal ministro Azzolina (banchi a rotelle, ricordate?) per l’assunzione dei docenti nei posti vacanti, però l’iniziativa non ebbe successo: oltre 10mila posti rifiutati.

Ci sono altri punti, senz’altro importanti e a lungo studiati nei saloni del Ministero a Trastevere: il nuovo voto in condotta, tema che si trascina di generazione in generazione, per contrastare il crescente fenomeno del teppismo e del bullismo. Come se questo bastasse per capire perché certi atteggiamenti stanno sempre più attecchendo tra i nostri ragazzi! Non si parla più di “sospensione”. Politicamente scorretta, ovvio. Meglio “attività di riflessione”. Se poi l’hai combinata grossa grossa, “attività di cittadinanza solidale”. Tornano i voti in decimi, però soltanto nel primo quadrimestre. Ovviamente non poteva mancare la voce “nuova educazione civica”: occhio all’uso smodato del web, insegnamento articolato per spiegare il contrasto alle mafie e alla criminalità. Insomma, lo scopo è evidente anche se non del tutto nuovo: educare e istruire i futuri cittadini e – testuale – «dare un maggior senso di appartenenza alla comunità nazionale definita Patria».

Torniamo alla nostra Luisa nazionale: «Siccome fa troppo caldo sarebbe meglio riaprire le scuole a ottobre». Un’idea che vede in campo associazioni, sindacati, perfino pediatri e climatologi. Propongo una pausa anche invernale qualora facesse troppo freddo, con raccomandazione ministeriale alla maglia di lana. Faccio notare che nella gran parte dei luoghi di lavoro – su tutti ospedali, redazioni, supermercati e mi fermo qui – si lavora col caldo e col freddo. Ma i nostri pargoli di ogni ordine e grado devono essere protetti. Magari nei centri estivi, molto cari e non sempre adeguati alla bisogna. Ma a pensar male…

di Andrea Pamparana

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