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Voto europeo e italiani all’estero

Sarà molto difficile per un italiano all’estero poter esercitare il proprio diritto di voto alle prossime elezioni europee: ecco perché

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Voto europeo e italiani all’estero

Sarà molto difficile per un italiano all’estero poter esercitare il proprio diritto di voto alle prossime elezioni europee: ecco perché

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Voto europeo e italiani all’estero

Sarà molto difficile per un italiano all’estero poter esercitare il proprio diritto di voto alle prossime elezioni europee: ecco perché

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Sarà molto difficile per un italiano all’estero poter esercitare il proprio diritto di voto alle prossime elezioni europee: ecco perché

Diversamente da quanto accade per le politiche o i referendum, le consultazioni per la composizione del prossimo Parlamento europeo sono regolate dalla legge n. 483 del 1994 che non prevede il voto per corrispondenza. Ciò significa che, per poter esercitare il loro diritto, i cittadini iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire) dovranno recarsi in una sede consolare.

Un italiano che vive in un Paese extra Ue dovrà invece recarsi fisicamente nell’ultimo Comune dove ha avuto la residenza. Un gran bell’impiccio per chi, per esempio, è siciliano e ha avuto l’ultima residenza a Milano ma ora vive a Londra.

In particolare, proprio quanti vivono e lavorano nel Regno Unito (e che dunque qualche motivazione in più per votare potrebbero averla) si vedono nei fatti precluso in loco l’accesso ai seggi. Il Parlamento europeo viene eletto ogni cinque anni e questa è la prima volta che si vota dopo aver definito con la Gran Bretagna tutte o quasi le conseguenze della Brexit votata nel referendum del 2016. Il discorso non è banale, dato che la presenza di italiani nel Regno Unito è stimata attorno al mezzo milione.

Per poter esprimere la propria preferenza, dovranno quindi prendere un aereo e tornare nell’ultima circoscrizione di appartenenza. Trenitalia ha avviato delle promozioni dedicate a chi nel weekend dovrà tornare al paesello per votare. Strano che a un furbastro del marketing come Michael O’Leary (ad e fondatore di Ryan Air) sia sfuggito l’affare.

di Ilaria Cuzzolin

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