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Piero Sidoti

“Amore [fino a prova contraria]” di Piero Sidoti è anche accettare il lato più sbagliato di noi

Il nuovo album di Piero Sidoti è un viaggio nei sentimenti, nei lati più oscuri del nostro io, accettando il lato più sbagliato di noi.
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Siamo entrati da poco nell’estate 2022 ed è il tempo, musicalmente parlando, dei tormentoni sotto l’ombrellone. Della serie che è quasi impossibile non inciampare in uno di quei brani in salsa reggaeton che tanto sono mancati – ad alcuni – negli anni della pandemia.

Ma per chi avesse voglia di scoprire qualcosa di diverso, un disco alla vecchia maniera, scritto per esigenza e per raccontare qualcosa, il nuovo lavoro di Piero Sidoti – cantautore e attore di cinema e teatro, vincitore del Premio Tenco come miglior opera prima nel 2010 con “Genteinattesa”, scritto a fianco di Lucio Dallapuò fare al caso suo. 

Amore [fino a prova contraria]è un concept album che ha come comune denominatore i sentimenti e le emozioni, dove si cantano storie d’amore imperfette, sbagliate e splendide, ma soprattutto umane. 16 canzoni che sono 16 dimensioni, per analizzare i sentimenti nella loro complessità, nel loro saper esser diretti e sprezzanti, in un’epoca in cui è così difficile lasciare il volante delle proprie emozioni e rinunciare al controllo. Un tema, questo del lasciare  che le cose accadano, che “sarà ancora più evidente nello spettacolo teatrale, che farà da cornice unitaria a questo disco, in cui racconto una fiaba alla scoperta delle parti più intime di noi – ci racconta Sidoti – Vivere le emozioni senza identificarsi con esse, viverle ed accettarle. Uno dei segreti della felicità è accettare le zone più  sbagliate ed erronee del nostro io, che ci verrebbe da nascondere, così che possano un giorno anch’esse brillare”. 

Senza nulla togliere ai prodotti commerciali, questo disco sfrutta al meglio la possibilità di uscire dagli schemi e dalle tematiche trattate ripetitivamente dalla musica mainstream, rivolgendosi ad un pubblico più attento, e andando a fondo, toccando corde diverse. 

Ascoltando i brani che compongono l’album è evidente la sinergia tra testo e musica, la cura nella costruzione del racconto, la scelta di ogni singolo elemento. Un lavoro curato nei dettagli partendo dall’unione di chitarra e voce, dall’essenza, per poi costruire i vari arrangiamenti. E nella loro forma originale verranno poi proposte nello spettacolo teatrale: “Sono convinto che una canzone che funziona sia in grado di trasmettere emozioni anche nella sua veste più spoglia”.

Uno spettacolo di teatro-canzone in cui il narrato si dissolve nelle canzoni e viceversa, in cui “racconto la fiaba di due bambini che si chiamano sasso e corda e che un giorno si trovano a giocare ai giardini pubblici e decidono di aprire un passaggio spazio temporale, entrando in un mondo in cui non ci sono tutte le emozioni che ci appesantiscono la vita, tra cui anche la paura, così protagonista di questi anni difficili. Un viaggio nell’immensità nello spazio ma anche nelle profondità dell’inconscio: due astronauti, ma anche due entronauti”. 

di Federico Arduini

4

VOTO:

Un disco per chi cerca qualcosa di diverso, di pensato e dosato.
aspetti positivi
Un concept album scritto e suonato con unitarietà, in cui ogni elemento è al suo posto.

Aspetti negativi
Aspettiamo di assistere allo spettacolo teatrale per averne una visione d’insieme completa

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