Dogman, la perla di Luc Besson

Dogman, la perla di Luc Besson
Dogman, la perla di Luc Besson
Presentato in concorso all’80esima Mostra internazionale d’Arte cinematografica di Venezia, arriva al cinema “Dogman” di Luc Besson, con Caleb Landry Jones e Jojo T. Gibbs. Il film racconta la storia di Douglas che – da sempre emarginato e segnato sia nel fisico che nell’animo dalle violenze del padre e del fratello – ha costruito nella sua vita un unico rapporto affettivo duraturo e sincero: quello con i suoi cani. Una storia cruda, senza filtri, che mette su schermo tutta la violenza e la sofferenza di una vita trascorsa ai margini della zona grigia fra giusto e sbagliato. Abituato fin da piccolo a combattere per sopravvivere, il protagonista ha finito per crearsi una propria morale e cercare fra teatro, trucco e parrucche un mondo in cui non sentirsi estraneo.
Mentre la storia procede – fra l’utilizzo del flashback e una sinergia studiata e riuscita fra una bellissima colonna sonora e un’ottima fotografia, in un crescendo costante fino al toccante finale – più volte lo spettatore si troverà a provare empatia con l’antieroe, interpretato da un magistrale Caleb Landry Jones. A tal punto da far sorgere il dubbio: in quale percentuale la società è responsabile delle sofferenze patite da Douglas così come della sua trasformazione? Una società descritta come cieca, che per scelta non vuole vedere. Una società di uomini e donne che sanno esser peggiori degli animali e di quei cani che per il protagonista hanno un unico grande difetto: fidarsi troppo degli umani.
di Federico ArduiniVOTO:


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