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Le identità videoludiche

Nel mondo dei videogame un posto d’onore spetta ai giochi di ruolo, che grazie alla loro trasposizione digitale hanno raggiunto un enorme successo.
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Tra gli antenati più illustri dei videogame un posto d’onore spetta ai giochi di ruolo, che proprio grazie alla loro trasposizione digitale hanno raggiunto la consacrazione definitiva nei gusti del pubblico, superando così i confini della nicchia di nerd da cui erano considerati negli anni Settanta il passatempo d’elezione. Oggigiorno la maggior parte dei videogiochi integra in modo più o meno preponderante degli elementi tipici dei role play game, soprattutto in riferimento alla personalizzazione e all’evoluzione dei propri avatar. “Pathfinder: Wrath of the Righteous” è un eccellente videogioco di ruolo dalla classica ambientazione fantasy medievale dove bisogna sconfiggere le forze del male, provvisto di una mole di contenuti già ragguardevole e che diventa addirittura gargantuelica grazie al pass stagionale contenente ben 3 espansioni. Ogni aspetto del prodotto appare rifinito in modo certosino e pronto a soddisfare pure gli appassionati più esigenti, a partire dalla creazione dell’eroe – con la bellezza di 12 razze e 25 classi, ognuna suddivisa in 5 sottoclassi e archetipi – fino alla libertà concessa all’utente che influenzerà l’andamento e l’esito di ogni missione a seconda delle scelte intraprese, inclusi i dialoghi dagli argomenti variabili a seconda dei personaggi e delle loro caratteristiche. La superba grafica in pixel art e un suggestivo scenario che fonde fantascienza e soprannaturale fanno da encomiabile presentazione all’imperdibile “Undungeon”, gioco di ruolo action caratterizzato da frenetici e adrenalinici duelli, dove si vestiranno i panni di un araldo divino impegnato a rimediare alle conseguenze di una catastrofe planetaria. Differenti dimensioni della realtà si sono infatti fuse insieme e adesso bisognerà esplorare una vasta landa per riportare l’ordine, ricostruendo il tessuto del multiverso. A ostacolare il viaggio del protagonista ci saranno nemici letali e insidiosi pericoli ma durante il percorso si potranno incontrare alleati e soprattutto potenziare le abilità fisiche e di combattimento, arrivando persino a sostituire gli organi del proprio corpo. Chi predilige la strategia andrà matto per “The DioField Chronicle”, un gioco di ruolo dal respiro epico dotato di un coinvolgente sistema di combattimento tattico. L’avvincente trama vede un immaginario continente medievale dilaniato dal conflitto tra un impero espansionista e una nazione che dovrà resistere agli attacchi dell’invasore. Alla guida di un intrepido gruppo di mercenari ci si confronterà sul campo con le truppe imperiali per emergere vittoriosi. Fiori all’occhiello della produzione sono le pittoresche illustrazioni dei personaggi realizzate da Isamu Kamikokuryo – art designer di titoli appartenenti alla celeberrima serie “Final Fantasy” – e le musiche composte dagli stessi autori (Ramin Djawadi e Brandon Campbell) della colonna sonora de “Il Trono di Spade”. Gli amanti dei giochi di ruolo della vecchia scuola faranno bene a non lasciarsi sfuggire il meraviglioso “Airoheart”, che rende omaggio ai classici a 16 bit mescolando alla perfezione intricati labirinti – zeppi di trappole e nemici – con enigmi ambientali da risolvere per sbloccare nuove zone da esplorare, come da tradizione. Toccherà a un giovane prode imbarcarsi in un’avventurosa odissea per fermare il malvagio e folle piano del proprio fratello che, bramoso di potere, vuole liberare un antico essere demoniaco e scatenare una guerra. Il gioco trasmette efficacemente tutta la profonda passione e la meticolosa cura per i dettagli con cui è stato sviluppato già a partire dal 2017, passando poi per una campagna fondi su Kickstarter e una versione di prova a numero chiuso, fino al perfezionamento in gioiello videoludico. Di Piermarco Rosa

VOTO:

aspetti positivi

Aspetti negativi

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