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Aquaman

L’orfano Aquaman

La storia di una serie di coincidenze lasciano subito il Re dei sette mari, Acquaman, senza i suoi ideatori e con una vita editoriale sfortunata
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Mortimer Weisinger, newyorkese figlio di immigrati ebreo-austriaci, è un giovane lettore affascinato dal futuro. Nel 1930 – appena diciassettenne – fonda con tre amici la fanzine “The Time Traveller”, prima nel suo genere a essere dedicata in maniera esclusiva alla fantascienza. Una predilezione per il genere letterario instillata in Weisinger dalla lettura delle avventure di Buck Rogers sulla rivista “Amazing Stories” e che l’ha spinto a saltare la staccionata, scrivendo lui stesso le storie che avrebbe voluto leggere. Pochi anni dopo, mentre studia all’Università di New York e lavora come editor dei periodici dell’istituto, riesce persino a vendere un suo racconto (“Il prezzo della pace”) alla rivista che l’ha formato. Uno degli amici con cui ha fondato la fanzine, Julius Schwartz, gli suggerisce allora di capitalizzare insieme i loro contatti con la rivista, fondando un’agenzia per rappresentare gli autori emergenti di fantascienza. Nasce così la Solar Sales Service, destinata a rappresentare negli anni anche autori del calibro di Lovecraft e Ray Bradbury. La sirena della scrittura rimane però irresistibile per Weisinger, che presto lascia l’agenzia all’amico per lavorare nella casa editrice pulp Standard Publication. Nel nuovo ambiente cresce a passo veloce, giungendo a comprare addirittura dei racconti dalla Solar per le circa 40 riviste di cui compie la cura editoriale. Un lavoro comunque quantitativo piuttosto che qualitativo, che lo spinge a un ennesimo trasferimento professionale nel 1941 quando viene notato dalla National Allied Publications. Conosciuta in futuro come DC Comics, questa sta infatti gestendo il successo di Superman e Batman ed è in cerca di talenti per aumentare il suo parco di personaggi supereroistici. Weisinger non perde l’occasione. Dalla sua penna escono ben tre nuovi supereroi, che vengono pubblicati nel novembre di quello stesso anno nel numero 73 della rivista antologica “More Fun Comics”: l’arciere Freccia Verde, il velocista Johnny Quick e il signore dei mari Aquaman. Nella sua prima sua storia, disegnata da Paul Norris, Aquaman è il figlio di un ricercatore oceanico che stabilisce una base scientifica nelle rovine di Atlantide dopo la morte della madre del ragazzo. Grazie ai segreti atlantidei scoperti in quel luogo, insegna al figlio a respirare sott’acqua e a parlare coi pesci (ma soltanto con quelli a portata d’orecchio), allenandone la forza e la resistenza. Il personaggio – molto diverso per ambientazione rispetto ai suoi colleghi – colpisce il pubblico, ma ha una vita editoriale sfortunata. Poco tempo dopo Norris firma infatti un contratto col quotidiano “Pm” per la realizzazione della striscia “Vic Jordan”, non accorgendosi che contiene una clausola di esclusività che gli impedisce di continuare a lavorare per la DC Comics. Weisinger invece viene subito mobilitato nell’esercito all’indomani dell’attacco a Pearl Harbor. Aquaman diventa così un orfano anche sul piano artistico, mentre altri autori lo rendono protagonista di una sua personale caccia agli U-boot nazisti che lo terrà impegnato in storie patriottiche per tutta la durata della guerra. di Camillo Bosco  

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