Nella splendida cornice di Villa Arconati di Bollate si è tenuta una delle attese tappe del tour di Simona Molinari, fresca vincitrice della targa Tenco per il suo nuovo album “Petali”. Arrivato 8 anni dopo l’ultimo lavoro in studio, questo disco segna un’ulteriore evoluzione per un’artista che da sempre si distingue nel panorama musicale italiano per una produzione raffinata e personale, che varia dal pop soul fino al jazz swing, il tutto contraddistinto dalla sua incredibile voce, capace di tratteggiare universi e sfumature come poche sono riuscite a fare nell’intera storia della canzone italiana.
Davanti ad un pubblico caloroso e attento, Simona ha proposto in una sorta di concerto-racconto alcuni brani dal nuovo disco insieme a grandi classici del suo repertorio, affiancata da una band di straordinario valore.
Una scaletta che funziona a tal punto da non rendersi conto del passare del tempo. Non bastasse tutto questo, sul palco è semplicemente perfetta, capace d’intrattenere il pubblico e catturarlo fin dalle prime note della sua voce.
A parole è difficile spiegare quanta padronanza lei abbia dello strumento vocale. E se spesso a una grande tecnica non corrisponde un’altrettanta sviluppata capacità di trasmettere emozioni, non è questo il caso: ogni nota cantata non esiste per puro sfoggio di tecnica, ma perché quello è il suo naturale spazio. Tutto ciò si è reso evidente agli occhi e alle orecchie di chi era presente ieri sera al concerto in Arconati, dove la magia che si è creata è figlia diretta dell’estro e del momento, dello studio e dell’emozione. È la prova del fuoco per ogni artista la dimensione live: per Simona è come respirare.
Di certo, la prima domanda che sorge spontanea, una volta chiuso il sipario, è come sia possibile che un’artista di tale valore non sia passata quotidianamente dalle radio, non abbia palchi proporzionati al suo talento. Quale sia la ragione resta un mistero. Qualcosa deve per forza essersi rotto nel meccanismo di valorizzazione della musica di casa nostra.
Resta la speranza che con un disco come “Petali”, creatura nata da una perfetta alchimia di pop e sonorità jazz, dosata nei minimi particolari per poter funzionare anche ad un ascolto disattento e dare il meglio di sé a chi vi ci si addentra nel profondo, Simona possa incontrare nuovo pubblico e accrescere la sua schiera di fan. Che il premio Tenco sia solo l’inizio di una nuova luminosa fase della sua carriera!
di Federico Arduini
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