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Sanremo 2022: i nuovi big sovrastano i grandi del passato

Sanremo 2022 segna il passaggio generazionale tra le giovani leve e i big. I grandi del passato hanno visibilmente perso il loro smalto mentre i giovani si fanno spazio nel famoso palco dell’Ariston.
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Sanremo 2022: i nuovi big sovrastano i grandi del passato

Sanremo 2022 segna il passaggio generazionale tra le giovani leve e i big. I grandi del passato hanno visibilmente perso il loro smalto mentre i giovani si fanno spazio nel famoso palco dell’Ariston.
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Sanremo 2022: i nuovi big sovrastano i grandi del passato

Sanremo 2022 segna il passaggio generazionale tra le giovani leve e i big. I grandi del passato hanno visibilmente perso il loro smalto mentre i giovani si fanno spazio nel famoso palco dell’Ariston.
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Sanremo 2022 segna il passaggio generazionale tra le giovani leve e i big. I grandi del passato hanno visibilmente perso il loro smalto mentre i giovani si fanno spazio nel famoso palco dell’Ariston.
  Forse questo è il primo anno, dopo tanto tempo, in cui Sanremo è stato realmente il Festival della musica italiana. L’Ariston è lo spazio concreto di un panorama variegato, nei suoni e nell’esperienza, con performance diverse e generazioni a confronto.  Ed è proprio quest’ultimo elemento che colpisce: come spettatori, siamo testimoni di un passaggio generazionale di grande importanza, una trasformazione in atto da anni ma che sta vedendo la sua conclusione proprio in questa edizione.  Lo sguardo perso di un Gianni Morandi emozionatissimo, apparso quasi un “ragazzino” al suo debutto – lui che Sanremo l’ha condotto per ben due volte, nel 2011 e 2012, e che domina i palchi da ben cinquant’anni – non lascia spazio a fraintendimenti. Sicuramente colpa anche della canzone, forse non perfettamente cucita su di lui dall’amico e artista Jovanotti, ma il risultato finale della sua performance non è stato molto credibile: la sensazione è stata più quella di tenerezza che un “wow!” convinto.  Anche gli altri big, colonne portanti del Festival, non hanno riscosso un enorme successo: per la sala stampa, ad esempio, l’ancora incredibile voce di Iva Zanicchi si è posizionata in fondo alla classifica, al ventesimo posto, e la sua performance è stata definita “coperta di polvere” dal Corriere della Sera, che le dà un 4 di voto.  Quelli che per anni sono stati i protagonisti del Festival, anzi dei Festival, edizione dopo edizione, quelli senza cui sembrava che Sanremo non potesse andare avanti, stanno perdendo il loro smalto. Prendono il loro posto nomi come Noemi, Fabrizio Moro, Le Vibrazioni, ma anche Ermal Meta o Arisa che, anche se non in gara, presenziano immancabili come ospiti.  Gli altri grandi nomi, quelli della vecchia guardia, tengono la scena con più difficoltà o riescono ad affermarsi nelle classifiche solo quando affiancati ai più giovani, come Orietta Berti e i suoi sktech con Fabio Rovazzi. La Berti fa ridere quando fa gli scivoloni sulle nuove generazioni, quando pronuncia male Maneskin o con l’autore di Un milione di cose da dirti  “scusa se l’anno scorso ti ho chiamato Ermal MetaL”.  I mostri sacri della musica iniziano a rivelare le loro fragilità, legate non solo all’età ma soprattutto al cambiamento di gusti.   Scelta indovinata, in questo senso, quella di eliminare Sanremo giovani: dietro la decisione di Amadeus risiede il riconoscimento ufficiale delle nuove proposte come dei veri e propri artisti consapevoli. Fa sorridere ora pensare, ad esempio, che solo un anno fa gli stessi Mankesin, star internazionali, fossero in quella stessa categoria.  E così a Sanremo 2022 vengono incoronati i giovanissimi, magari non dalla stampa, ma nel loro ruolo di artisti.  Blanco, appena maggiorenne, insieme all’amico e collega Mahmood, è quotatissimo per la vittoria e conquista il secondo posto anche secondo il giudizio degli esperti ma ci si aspetta che i voti del pubblico scombineranno non poco la classifica: gli ex di Amici Aka7even e Sangiovanni potrebbero passare, grazie alle loro fanbase, dalla ventunesima e tredicesima posizione fino alla prima metà della classifica.  Questa edizione consacra come certezza quella che era stata una sensazione comune: i tempi, il pubblico e i gusti sono cambiati. Sono i giovani, ormai, a tenere vivo il Festival di Sanremo e a muoversi come protagonisti. Non più solamente di contorno.      di Sara Tonini  

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