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Sanremo, Il pagellone della prima serata: bene Bravi, meno Lauro

Prima serata del Festival di Sanremo, premiata dagli ascolti: 54,7% di share, media di 10,9 milioni.

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Sanremo, Il pagellone della prima serata: bene Bravi, meno Lauro

Prima serata del Festival di Sanremo, premiata dagli ascolti: 54,7% di share, media di 10,9 milioni.

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Sanremo, Il pagellone della prima serata: bene Bravi, meno Lauro

Prima serata del Festival di Sanremo, premiata dagli ascolti: 54,7% di share, media di 10,9 milioni.

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Prima serata del Festival di Sanremo, premiata dagli ascolti: 54,7% di share, media di 10,9 milioni.

Ieri sera è andata in scena la prima attesissima serata del Festival di Sanremo questa volta impreziosita, dopo l’edizione atipica dello scorso anno, dal ritorno del pubblico all’Ariston.  Il colpo d’occhio è stato decisamente emozionante anche per i cantanti in gara che non hanno mancato di far trasparire le proprie emozioni, dalle lacrime di Damiano super ospite con i Maneskin – protagonisti di un siparietto forse eccessivamente trash con Amadeus – allo sguardo perso di Gianni Morandi, visibilmente emozionato al ritorno sul palco. Nonostante alcuni momenti meno riusciti dal punto di vista del ritmo della serata, il pubblico ha premiato questo primo round con un 54,7% di share e una media di 10,9 milioni. E benché Amadeus ci abbia tenuto a sottolineare come la televisione ogni anno muti “e fare paragoni non abbia senso”, non facciamo fatica ad immaginare il sospiro di sollievo che avrà tirato. Ecco i Top e Flop della serata di ieri: Top Mahmood e Blanco – Erano attesissimi dai più giovani e, nonostante un’accoglienza da parte della stampa ai pre ascolti abbastanza tiepida, hanno portato sul palco dell’Ariston una canzone che potremmo definire cucita loro addosso. Una risposta convinta a chi pensa che le nuove generazioni di cantanti non sappiano cantare. Mai generalizzare.  Voto: 8,5 Michele Bravi – Lo sguardo dice tutto, sempre. Sale sul palco e lo divora, perfettamente dentro un brano che interpreta e sente come raramente vistogli fare. Il ragazzo è dentro al flusso, sa quello che vuole e si vede. Il brano poi è perfetto per il palco dell’Ariston. Voto: 8,0 La Rappresentante di Lista – Qualcuno ha detto tormentone? Impossibile non ballare questo mix di sound e melodie anni 70, ironico e mai sopra le righe: mai prendersi troppo sul serio. Pare che abbiano preso le misure lo scorso anno per poi esser in questo 2022 perfettamente a proprio agio. Radiofonicamente perfetti. Voto: 9,0 Flop Achille Lauro – Primo ad esibirsi, in splendida forma dopo i mesi sull’isola deserta in ritiro spirituale. Lauro è sempre Lauro, sa come far parlare di sé, ma questa volta è parso un pò bloccato alla linea di partenza, persino emozionato. Era certamente difficile replicare o addirittura superare quanto fatto lo scorso anno. La canzone – perché pur sempre del festival della Canzone parliamo, non dimentichiamolo – non fosse per il prezioso contributo del magnifico Harlem Gospel Choir, risulterebbe una copia carbone delle scorse apparizioni sanremesi. Restiamo in attesa di cosa metterà in scena nelle prossime serate. Voto: 6 ( con riserva ) Ana Mena – La più giovane cantante in gara e si sente. Canzone un pò strana, quasi fosse stata costruita in un modo e poi abbia subito un restyling all’ultimo. Sul web si sono scatenati nel sottolineare le assonanze con un pezzo abbastanza noto di Gianna Nannini. In generale, decisamente la più sottotono.  Voto: 5  Momento palco Costa Crociera: Era davvero necessario? L’intermezzo (pubblicitario) quasi incastrato a forza nel mood della serata spezza il ritmo a tal punto da farci chiedere se non si sia per sbaglio cambiato canale. Bella l’idea di un palco galleggiante, un pò meno la scelta di affidare la conduzione a Rovazzi che già di per sé sembra sempre sulle nuvole, estraniato, figurarsi in un contesto così fuori focus rispetto al resto. E la scelta di riproporre i successi del Sanremo 2021 anziché nuovi brani, per quanto abbia un suo senso, non ha premiato. Voto: 4   Ora non resta che aspettare di sentire tutti gli altri cantanti in gara nella seconda serata di questa sera, così da farci un’idea d’insieme della scelta del direttore artistico Amadeus. Ah si, Amadeus. Amadeus e Fiorello. Fiorello e Amadeus… tutto già visto. Ultima considerazione, inevitabile, sul ruolo della co-conduttrice: troppo ai margini, ancora una volta. Perché non si riesce a costruire una serata in modo che non sembri un elemento d’appendice? Se ne parla sempre troppo poco e non si capisce perchè.  Forse, perché Sanremo è Sanremo e per quanto si sia davvero svecchiato molto negli ultimi anni, di strada ancora ne ha da fare.  Vedremo se nelle prossime serate la tendenza sarà invertita. di Federico Arduini

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