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Ghali

Sanremo 2024, Ghali: “Viviamo in un Matrix nella superficialità più totale”

Ghali racconta la sua “Casa mia”, la sua storia e il messaggio che vuole far arrivare con la musica
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Sanremo 2024, Ghali: “Viviamo in un Matrix nella superficialità più totale”

Ghali racconta la sua “Casa mia”, la sua storia e il messaggio che vuole far arrivare con la musica
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Sanremo 2024, Ghali: “Viviamo in un Matrix nella superficialità più totale”

Ghali racconta la sua “Casa mia”, la sua storia e il messaggio che vuole far arrivare con la musica
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Ghali racconta la sua “Casa mia”, la sua storia e il messaggio che vuole far arrivare con la musica
Da Sanremo – Tra gli artisti più attesi di questa edizione, all’esordio all’Ariston nonostante una comparsata da super ospite alle spalle, Ghali ha raccontato in conferenza stampa la sua “Casa mia”, toccando tante tematiche diverse tutte unite da una forte consapevolezza dei problemi della nostra contemporaneità. Una canzone che prende ispirazione dalla sua vita, come successo spesso nella sua carriera: “Da quando ero piccolo ho sempre avuto vicino persone che hanno attraversato il mare per arrivare in Italia, è stato un tema ricorrente. Ho amici che hanno perso amici, parenti nel Mar Mediterraneo e prima ancora nei deserti. L’ho sempre trattato questo argomento, a scuola e poi nelle mie canzoni. Quando sono diventato grande ho potuto fare qualcosa di concreto come con Mediterranea Rescue, di aiutare questa Ong no profit. Ho visto con i miei occhi l’impegno che mettono tutti i giorni, quanto poco supporto c’è nel nostro paese e quanto le decisioni dei nostri politici complichino il loro lavoro. Ho comprato per loro una barca per poter salvare le persone”. Ma c’è anche tanto amore per la natura: “Penso che la natura ci salverà se presa come modello di vita. La natura, che è molto intelligente, riesce nonostante i nostri errori a risolvere i problemi”. Ma non può essere abbastanza, serve una consapevolezza maggiore per poter cambiare qualcosa, in una contemporaneità sempre più distratta: “Fuori è il Matrix più totale, ls superficialità dilaga e siamo sempre meno sensibili a certe tematiche perché siamo zombie con il telefono in mano e la soglia d’attenzione si è abbassata. Quando si può si deve sfruttare i mezzi che si hanno a disposizione per provare a svegliare le persone”. Anche se Ghali non scrive per insegnare qualcosa a qualcuno: “Non sento mai la necessità di dover dire qualcosa. Un bambino quando ascolta la musica è tutta musica leggera per lui: il primo impatto è il suono, poi si va a fondo e ci sono i messaggi”. E a chi spesso se la prende con i giovani, considerati in buona parte poco interessati a certe tematiche Ghali risponde: “Come fanno i nostri giovani a fermarsi a pensare quando tutto corre e si può pensare sempre meno? L’informazione a loro arriva in modi diversi. In partenza alcune cose non se le bevono, sono già avanti su certi argomenti”. di Federico Arduini 

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