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Studentesse Università luoghi comuni

I dati Almalaurea mostrano numeri lusinghieri per l’università italiana. Nell’impatto con il mondo del lavoro, però, le donne scontano difficoltà dure da superare, nonostante quest’ultime siano sei laureate su dieci in Italia e terminino il ciclo di studi rispettando le scadenze prima degli uomini.
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I dati Almalaurea mostrano numeri lusinghieri per l’università italiana. Nell’impatto con il mondo del lavoro, però, le donne scontano difficoltà dure da superare, nonostante quest’ultime siano sei laureate su dieci in Italia e terminino il ciclo di studi rispettando le scadenze prima degli uomini.
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I dati Almalaurea mostrano numeri lusinghieri per l’università italiana. Nell’impatto con il mondo del lavoro, però, le donne scontano difficoltà dure da superare, nonostante quest’ultime siano sei laureate su dieci in Italia e terminino il ciclo di studi rispettando le scadenze prima degli uomini.
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I dati Almalaurea mostrano numeri lusinghieri per l’università italiana. Nell’impatto con il mondo del lavoro, però, le donne scontano difficoltà dure da superare, nonostante quest’ultime siano sei laureate su dieci in Italia e terminino il ciclo di studi rispettando le scadenze prima degli uomini.
Sei laureati su dieci, in Italia, sono donne. Le ragazze arrivano – in media – prima e meglio dei maschi al termine del ciclo di studi, rispettando le scadenze e con lusinghieri risultati. Sempre in media, sono le prime a laurearsi in famiglia. I numeri Almalaurea sono lusinghieri per l’università italiana. All’impatto con il mondo del lavoro, però, le ragazze scontano incrostazioni dure da superare. Scelgono la relativa sicurezza del ‘posto fisso’ più degli uomini e abbracciano meno la libera professione. Guardano all’impiego pubblico, che resta un’isola meno esposta ai marosi della flessibilità e del mercato. Non ci vuole la palla di cristallo per intuire quanto queste opzioni siano meno premianti in termini economici. Non lo fanno sempre perché costrette, spesso è una scelta figlia del ‘terrore’ di non riuscire a equilibrare carriera e desiderio di maternità e famiglia. Qui, non mancano in qualcosa le ragazze, manchiamo tutti. ‘Bel’ risultato per una legislazione teoricamente avanzatissima nella tutela del lavoro femminile. Peccato che, nella pratica, abbiamo spaccato l’universo in iper-tutelate e per nulla tutelate, una delle principali cause di emarginazione nel mondo del lavoro per le donne. Antipatico a scriversi? Preferiamo provare a capire dove intervenire, evitando di aggiungerci al coro semplicistico “studiano meglio, ma le pagano meno”. Perché questo accada, indagarne i motivi e correggere la rotta dovrebbe essere l’ossessione di noi tutti. Non ripetere la lamentatio, perché fa figo farlo.   Di Giulio Carta

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