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invalidi guerra russi

Da Mosca: invalidi di guerra tramutati in fantasmi

In Russia nel 2023 si è registrato uno dei tassi più alti di invalidi di guerra, ma di loro si è persa ogni traccia. La lunga tradizione di emarginazione per i veterani di guerra

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Da Mosca: invalidi di guerra tramutati in fantasmi

In Russia nel 2023 si è registrato uno dei tassi più alti di invalidi di guerra, ma di loro si è persa ogni traccia. La lunga tradizione di emarginazione per i veterani di guerra

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Da Mosca: invalidi di guerra tramutati in fantasmi

In Russia nel 2023 si è registrato uno dei tassi più alti di invalidi di guerra, ma di loro si è persa ogni traccia. La lunga tradizione di emarginazione per i veterani di guerra

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In Russia nel 2023 si è registrato uno dei tassi più alti di invalidi di guerra, ma di loro si è persa ogni traccia. La lunga tradizione di emarginazione per i veterani di guerra

Mosca – Nei primi anni 2000 era normale vedere per le strade di Mosca i veterani e gli invalidi delle guerre scatenate prima dall’URSS in Afghanistan e poi dalla Russia in Cecenia e in Georgia. Persone con gravi invalidità e spesso affette da alcolismo che chiedevano la carità sotto le fermate della metropolitana. Ricordavano fisicamente agli altri russi quali sono i prezzi in termini umani delle guerre imperiali.
Ma dalla guerra con l’Ucraina la comunicazione del governo russa si è fatta più accorta e né a Mosca e né nelle altre città russe in cui si siamo stati recentemente abbiamo visto l’ombra di un invalido di guerra. Quanti sono? Dove vivono? Quali pensioni gli vengono garantite? Proviamo a fornirne un quadro dettagliato.

Un paio di giorni fa il Ministero della difesa britannico rilancia un dato, ricavato dalla “Vorstka of russian pension and social found”. Secondo questa indagine i russi maschi tra i 31 e i 59 anni che hanno una disabilità sono passati, tra il 2022 e il 2023, da 1 milione e 670.000 a 2 milioni e 177.000 unità.
Un aumento di quasi il 30%, pari a 507.000 unità. Ovviamente relativo solo alla metà (circa) delle classi d’età mobilitabili e relativo solo al primo anno di guerra che comunque può essere il primo dato che ci permette di confrontarci con i risultati statistici dell’impatto sociale, suoi costi umani della guerra.
Si tratta di dati forniti da fonte simpatizzante con gli ucraini e quindi da prendere con beneficio d’inventario, ma a completare il quadro ci viene in aiuto il portale russo “Verstka” che sulla base delle rilevazioni demografo Alexey Raksha, sostiene che nel 2023, si è registrato uno dei tassi più alti di maschi con disabilità di età compresa tra i 18 e i 30 anni: 290 mila persone.

L’agenzia ufficiale “Tass”, fonte difficilmente riconducibile alla propaganda ucraina, citando il viceministro russo del Lavoro e della Protezione sociale, ha affermato che più della metà dei militari russi che hanno preso parte alla guerra in Ucraina sono rimasti invalidi o hanno subito amputazioni. Il numero assoluto di invalidi a causa della guerra è ovviamente top secret ma il vice-Ministro ha specificato che circa l’80% di loro ha perso le gambe e che l’84% dei militari disabili ha bisogno di mezzi tecnici di riabilitazione: protesi, sedie a rotelle, abiti e scarpe speciali. In Buriazia, una delle ragioni russe da dove sono venuti il maggior numero di mobilitati fino ad oggi, sono stati adibiti agli invalidi di guerra dei vecchi sanatori sovietici. Secondo il capo della regione Alexey Tsydenov è stato avviato un programma di adattamento degli alloggi dei partecipanti alle operazioni speciali che hanno ricevuto disabilità. Il funzionario ha spiegato che il programma prevede l’installazione negli appartamenti e nelle case dei combattenti che hanno problemi con le funzioni locomotorie (utenti di sedie a rotelle), con la vista, con l’udito, di oltre 70 diversi dispositivi, apparecchi e attrezzature. Il problema sarà trovare i soldi visto che la legge di bilancio russo per il 2024 ha tagliato linearmente le spese per la sanità del 10%. Anche i corsi di riqualificazione professionale organizzati presso la scuola pedagogica locale languono e per il periodo di riqualificazione è previsto uno stipendio per gli invalidi di soli 42 mila rubli (circa 400 euro).

E’ chiaro che l’idea è quella è tenere questi uomini ai margini società visto che in questi anni in Russia è stato fatto ben poco per risolvere il problema delle barriere architettoniche. Esiste purtroppo una lunga tradizione di emarginazione in Russia per i veterani di guerra. Dopo la Seconda Guerra Mondiale Stalin fece istituire speciali campi idi concentramento per occultare al resto della società l’enorme quantità di invalidi. La più celebre fu “La Casa per disabili di Valaam” situata sull’omonima isola (nella parte settentrionale del lago Ladoga), dove nel dopoguerra 1950-1984 vissero e morirono migliaia e di migliaia di persone confinate con obbligo di lavoro. La fonte principale che raccontano gli orrori della casa degli invalidi è il libro “Valaam Notebook” di Evgeny Kuznetsov (1940-2007), storico di San Pietroburgo. Una tragedia che oggi non può e non deve ripetersi.

Di Yurii Colombo

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