La Grecia sperimenta la “settimana lunga”
In netta controtendenza rispetto al resto d’Europa, la Grecia ha approvato la sperimentazione della ‘settimana lunga’ a partire dal 1° luglio
La Grecia sperimenta la “settimana lunga”
In netta controtendenza rispetto al resto d’Europa, la Grecia ha approvato la sperimentazione della ‘settimana lunga’ a partire dal 1° luglio
La Grecia sperimenta la “settimana lunga”
In netta controtendenza rispetto al resto d’Europa, la Grecia ha approvato la sperimentazione della ‘settimana lunga’ a partire dal 1° luglio
In netta controtendenza rispetto al resto d’Europa, la Grecia ha approvato la sperimentazione della ‘settimana lunga’ a partire dal 1° luglio
In netta controtendenza rispetto al resto d’Europa, la Grecia ha approvato la sperimentazione della ‘settimana lunga’ a partire dal 1° luglio, con l’obiettivo di far fronte a un problema ciclico e durevole come la crisi della manodopera. I datori di lavoro potranno così richiedere ai propri dipendenti di lavorare sei giorni su sette, ottenendo in cambio una maggiorazione di almeno il 40% per il giorno aggiuntivo. Si tratterà quindi di una sorta di ‘straordinario ordinario’, al quale peraltro il lavoratore non potrà sottrarsi. La misura punta a coinvolgere principalmente l’industria delle telecomunicazioni e il commercio al dettaglio, mentre è stata esclusa una chiamata in causa del settore turistico (nel quale già la scorsa estate era stata abolita la settimana lavorativa di 40 ore).
Il provvedimento deciso dal ministro del Lavoro Georgiadis ha fatto già storcere il naso ai sindacati, che lamentano la totale assenza di voce in capitolo nelle decisioni del governo e sottolineano come la Grecia sia da tempo il Paese con la settimana di lavoro più lunga e gli stipendi notevolmente più bassi rispetto alla media europea. Secondo i dati Eurostat, un greco su 8 lavora infatti più di 48 ore alla settimana (la media Ue è di 39,4 ore). Reazioni comprensibili, anche se l’intento resta lodevole: rianimare la crescita e alzare la produttività, tamponando le falle ormai endemiche nella domanda di lavoro. Un problema molto sentito anche in Italia, in special modo d’estate.
di Raffaela Mercurio
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