Israele attacca il Libano, Hezbollah risponde con centinaia di razzi: dichiarato stato emergenza
È guerra aperta sul cielo di Israele, Libano e Gaza: attaccati obiettivi di Hebzollah che risponde con raffiche di razzi. È stato dichiarato lo stato d’emergenza
Israele attacca il Libano, Hezbollah risponde con centinaia di razzi: dichiarato stato emergenza
È guerra aperta sul cielo di Israele, Libano e Gaza: attaccati obiettivi di Hebzollah che risponde con raffiche di razzi. È stato dichiarato lo stato d’emergenza
Israele attacca il Libano, Hezbollah risponde con centinaia di razzi: dichiarato stato emergenza
È guerra aperta sul cielo di Israele, Libano e Gaza: attaccati obiettivi di Hebzollah che risponde con raffiche di razzi. È stato dichiarato lo stato d’emergenza
È guerra aperta sul cielo di Israele, Libano e Gaza: attaccati obiettivi di Hebzollah che risponde con raffiche di razzi. È stato dichiarato lo stato d’emergenza
L’annunciata rappresaglia, è arrivata. Israele ha lanciato alle prime luci dell’alba di oggi “una serie di attacchi aerei” in Libano prendendo di mira obiettivi appartenenti all’organizzazione terroristica Hezbollah in una mossa preventiva, ha dichiarato il portavoce delle Forze di Difesa Israeliane (Idf) Daniel Hagari: il gruppo terroristico sarebbe stato pronto per un attacco imminente contro i civili israeliani proprio a Tel Aviv. “Decine di aerei da guerra” hanno partecipato all’attacco, ha dichiarato Hagari in una conferenza stampa, descrivendo l’attacco come “un atto di autodifesa per eliminare le minacce”.
“Siamo determinati a fare tutto il possibile per proteggere il nostro Paese, riportare i residenti del Nord sani e salvi nelle loro case. E continueremo a seguire una semplice regola: chiunque ci faccia del male, noi gli facciamo del male“, ha dichiarato il premier israeliano Benjamin Netanyahu che ha riunito il gabinetto di emergenza. “Stamattina abbiamo rilevato i preparativi di Hezbollah per attaccare Israele”, ha detto, spiegando che “in consultazione con il ministro della Difesa e il capo di stato maggiore, abbiamo incaricato le forze armate di agire in modo proattivo per rimuovere la minaccia”.
Poco dopo, Hezbollah ha lanciato razzi e droni su larga scala contro Israele come rappresaglia per l’uccisione di uno dei suoi comandanti di alto livello a Beirut, facendo scattare le sirene dei raid aerei nel nord di Israele. Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha dichiarato lo stato di emergenza di 48 ore in tutto Israele. Migliaia di lanciarazzi di Hezbollah sono stati colpiti simultaneamente da circa 100 jet da combattimento dell’Idf.
L’Idf aveva dichiarato in un comunicato di aver scoperto che Hezbollah “presto lancerà razzi, e più probabilmente missili e UAV” verso il territorio israeliano. “In un atto di autodifesa per eliminare queste minacce, l’Idf sta colpendo obiettivi terroristici in Libano, da cui Hezbollah stava pianificando di lanciare i suoi attacchi contro i civili israeliani”, ha detto il portavoce dell’esercito Daniel Hagari. “Avvisiamo i civili che si trovano nelle aree in cui Hezbollah sta operando di allontanarsi immediatamente per la loro sicurezza”, ha aggiunto. Israele non tollererà gli attacchi di Hezbollah contro la popolazione civile israeliana, ha avvertito quindi Hagari. Sono stati aperti rifugi pubblici in tutto Israele, mentre nuove restrizioni sono state imposte nelle aree settentrionali. L’aeroporto Ben-Gurion è stato chiuso.
Dal canto suo, Hezbollah ha dichiarato conclusa la “prima fase” della rappresaglia contro Israele, lanciando centinaia di razzi contro le basi militari israeliane.
Quasi 80.000 israeliani sono stati costretti a evacuare le loro case vicino al confine con il Libano quando Hezbollah ha iniziato a lanciare razzi e droni in ottobre. I leader di Hezbollah hanno dichiarato che continueranno gli attacchi per impedire agli israeliani di tornare nelle loro case. Gli attacchi hanno ucciso 26 civili e 19 soldati da parte israeliana. Dall’8 ottobre, Hezbollah ha lanciato più di 6.700 razzi e droni.
I funzionari israeliani hanno chiesto il disarmo e l’allontanamento di Hezbollah dal Libano meridionale, in conformità con la risoluzione 1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che ha posto fine alla Seconda guerra del Libano del 2006.
di Margherita Medici
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