Laura Pausini a Rtl 102.5: «“Ciao” racconta come lasciare una relazione senza litigare. Baudo il più grande di tutti»
In diretta a Rtl 102.5 Laura Pausini ha presentato il suo nuovo singolo “Ciao”, un’occasione per raccontare anche qualche aneddoto sui suoi inizi
Laura Pausini a Rtl 102.5: «“Ciao” racconta come lasciare una relazione senza litigare. Baudo il più grande di tutti»
In diretta a Rtl 102.5 Laura Pausini ha presentato il suo nuovo singolo “Ciao”, un’occasione per raccontare anche qualche aneddoto sui suoi inizi
Laura Pausini a Rtl 102.5: «“Ciao” racconta come lasciare una relazione senza litigare. Baudo il più grande di tutti»
In diretta a Rtl 102.5 Laura Pausini ha presentato il suo nuovo singolo “Ciao”, un’occasione per raccontare anche qualche aneddoto sui suoi inizi
In diretta a Rtl 102.5 Laura Pausini ha presentato il suo nuovo singolo “Ciao”, un’occasione per raccontare anche qualche aneddoto sui suoi inizi
Disponibile da venerdì 27 settembre su tutte le piattaforme digitali, in versione italiana e spagnola, Ciao/Chao è il nuovo singolo di Laura Pausini e rappresenta la fotografia di una sofferenza consapevole, non evitata o rinnegata, che una volta affrontata e vissuta fino in fondo conduce alla libertà.
«Ciao ha una storia molto particolare. In realtà, non dovevo uscire con questo singolo. Poi, ad agosto, mi è arrivata questa demo scritta da Sam Smith insieme a Fraser T Smith, che è anche il produttore di Adele, e mi sono detta: “Ho voglia di scrivere una canzone”. Volevo fare qualcosa di opposto rispetto alla musica che era arrivata, con vibes un po’ club, ballabile. Volevo una canzone che raccontasse, con parole molto semplici, come lasciare andare una relazione senza litigare, cosa che per me non è mai stata possibile fino a quest’anno», ha raccontato Laura Pausini a RTL 102.5. «Nel mio caso, non si trattava di una storia d’amore, ma di un’amicizia con una persona con cui lavoravo. Improvvisamente, non eravamo più d’accordo e non vedevamo più la stessa strada davanti a noi. Ci siamo separate e avevo pensato che sarebbe stata la fine di quel rapporto. Invece no, oggi siamo più in contatto di prima. Questa cosa andava raccontata perché, con il passare degli anni, capisci che ci sono regole che ti dai, ma che possono essere cambiate quando ci sono le persone giuste. La canzone racconta proprio questo cambiamento. È stata mia figlia a convincermi a fare questa canzone».
Anche ad una star come Laura capitano momenti difficili, anche se per alcuni potrebbe sembrare impossibile: «Mi è successo che, da fuori, tutti dicevano: “Eh, ma come fai a stare male? Come fai a non credere in te stessa, a non sentirti forte con una carriera come la tua?”. Però io non l’ho vissuta bene. Durante il periodo del Covid, per esempio, sono stata nominata agli Oscar e ho vinto il Golden Globe, in un momento in cui molti dei miei amici perdevano persone care. Mi sentivo disorientata, mi chiedevo: “Perché? Perché a me succedono tutte queste fortune?”. Non mi sentivo all’altezza di quello che stava accadendo. Ancora oggi mi capita di sentirmi così. Vedo che la mia carriera è enorme, difficile da gestire, e a volte mi sento più piccola di quanto realmente sia. In Italia, mi sembra che si abbia una visione di me abbastanza veritiera, ma non del tutto. C’è ancora tanto da lavorare, come quando ho iniziato 30-32 anni fa. A me piace moltissimo il mio lavoro. Non mi piace solo cantare e fare concerti: mi piace fare interviste, viaggiare e faticare. Però mi è costato tanto scegliere di continuare a cantare in italiano e spagnolo, senza seguire completamente l’inglese, nonostante le proposte. Alla fine ti chiedi: “Ho fatto bene?”».
Anche i social non hanno aiutato: «Con l’arrivo dei social, è stato scioccante. Leggevo certi commenti e pensavo: “Ma allora non hanno capito niente di me”. Magari finivo trending topic per qualcosa di banale, mentre quando vincevo un Golden Globe non se ne parlava. E mi domandavo: “Ma la gente cosa avrà capito di me? Ho sbagliato qualcosa?“».
In questi giorni è andata virale una foto di Pippo Baudo, fondamentale per la carriera di Laura Pausini, come ha raccontato ai microfoni: «Prima del ’93 non ho molti ricordi nitidi di quando non ero ancora famosa, e i miei ricordi più chiari cominciano con lui, Pippo Baudo. Ricordo che veniva alle prove che si facevano a via Teulada. Lui veniva ad ascoltarci, noi giovani, e si sedeva per controllare come cantavamo. Veniva a darci consigli, e tu lo vedevi lì, era Pippo Baudo dal vivo. Vederlo di persona, che ti dice: “Laura, ascoltami, in questa parte non avere paura, spingi la voce più forte”, era incredibile. Era Pippo Baudo! Io gli voglio tantissimo bene. Quando ero in gara, lo vedevo sempre dietro le quinte a guardarci mentre cantavamo. Ci incoraggiava, ci dava forza. Per 10-15 anni l’ho un po’ sofferto, era l’unico famoso che mi metteva ansia, ma mi ha cambiato la vita. Quando partecipai a Sanremo, lui era il direttore artistico e scelse le canzoni. Anche per Strani Amori, io avevo portato un’altra canzone, Una vita migliore, che poi fu cantata anni dopo da un’altra ragazza. Ma Pippo mi disse: “No, facciamo Strani Amori“, e aveva ragione. Gli voglio un bene immenso, e ogni tanto ci sentiamo ancora».
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