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Mazen al-Hamada

Addio all’attivista siriano Mazen al-Hamada, trovato il corpo nel “mattatoio umano”

Il corpo senza vita, inflitto dalle torture, è stato trovato nella famigerata prigione di Sednaya, soprannominata il “mattatoio umano”

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Addio all’attivista siriano Mazen al-Hamada, trovato il corpo nel “mattatoio umano”

Il corpo senza vita, inflitto dalle torture, è stato trovato nella famigerata prigione di Sednaya, soprannominata il “mattatoio umano”

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Addio all’attivista siriano Mazen al-Hamada, trovato il corpo nel “mattatoio umano”

Il corpo senza vita, inflitto dalle torture, è stato trovato nella famigerata prigione di Sednaya, soprannominata il “mattatoio umano”

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Il corpo senza vita, inflitto dalle torture, è stato trovato nella famigerata prigione di Sednaya, soprannominata il “mattatoio umano”

Non ce l’ha fatta il noto attivista siriano Mazen al-Hamada. Il corpo senza vita e chiaramente inflitto da torture è stato trovato nella famigerata prigione di Sednaya, soprannominata il “mattatoio umano”. Classe ’77, Mazen aveva iniziato la sua lotta contro il governo di Assad partecipando alle proteste della primavera araba nel 2011. Un’odissea iniziata durante i primi anni della rivolta siriana, quando venne arrestato più volte. Rilasciato nel 2014, Hamada riuscì ad ottenere asilo politico nei Paesi Bassi, dove continuò il suo attivismo sensibilizzando l’opinione pubblica sulle violazioni dei diritti da parte di Assad e sulle brutali torture utilizzate nelle prigioni del regime.

Di quell’orrore, Mazen aveva raccontato gli abusi sessuali subiti, le scosse elettriche e i solchi nei polsi lasciati dalle catene utilizzate per appenderlo al soffitto. Per motivi ancora sconosciuti, nel 2020 l’attivista fece ritorno in Siria, affermando di aver avuto garanzie di non essere nella lista dei ricercati del governo, ma al suo arrivo venne arrestato. Poi di lui nessuna traccia, tanto da risultare tra le persone formalmente scomparse fino ad oggi.

“Mazen, ti abbiamo deluso tutti. Mazen, mi dispiace tanto, mi dispiace tanto che questo mondo sia così sporco. Mi dispiace che i tuoi occhi non abbiano mai smesso di lacrimare per tutti questi anni”, così Celine Kasem, nota attivista siriana, su X.

Di Claudia Burgio

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