La violenza durante le manifestazioni per Ramy Elgaml e la tragedia strumentalizzata
Per raccontare quanto avvenuto nel sabato delle manifestazioni per la morte di Ramy basta dire che a Milano, la città dove Elgaml è morto, di scontri non ce ne sono stati. C’è stato il caos a Roma e a Bologna
La violenza durante le manifestazioni per Ramy Elgaml e la tragedia strumentalizzata
Per raccontare quanto avvenuto nel sabato delle manifestazioni per la morte di Ramy basta dire che a Milano, la città dove Elgaml è morto, di scontri non ce ne sono stati. C’è stato il caos a Roma e a Bologna
La violenza durante le manifestazioni per Ramy Elgaml e la tragedia strumentalizzata
Per raccontare quanto avvenuto nel sabato delle manifestazioni per la morte di Ramy basta dire che a Milano, la città dove Elgaml è morto, di scontri non ce ne sono stati. C’è stato il caos a Roma e a Bologna
Per raccontare quanto avvenuto nel sabato delle manifestazioni per la morte di Ramy basta dire che a Milano, la città dove Elgaml è morto, di scontri non ce ne sono stati. C’è stato il caos a Roma e a Bologna
Per raccontare quanto avvenuto nel sabato delle manifestazioni per la morte di Ramy basta dire che a Milano, la città dove Ramy Elgaml è morto, di scontri non ce ne sono stati. C’è stato il caos, le bombe carta, ci sono stati gli slogan contro la “polizia che uccide” a Roma e a Bologna. Basterebbe dire questo per far capire quanto poco quello che è avvenuto nelle piazza italiane c’entri davvero con la giusta richiesta di fare chiarezza sulla morte del ragazzo. La famiglia del giovane aveva espressamente chiesto che non ci fosse violenza. La famiglia, l’unica titolata a invocare verità e giustizia.
Quello che è successo nelle piazze è l’ennesimo esempio di come una tragedia, perché comunque di tragedia si tratta, venga strumentalizzata per trasformare le strade delle città in campi di battaglia. Atti vandalici, ad esempio, hanno preso di mira anche la sinagoga di Bologna – lo ha reso noto il sindaco Matteo Lepore – e molti commercianti e lavoratori hanno subito danneggiamenti.
E poi si polemizza sulle cariche della polizia. Ma ricordiamoci che ad esempio, la manifestazione di Roma non era autorizzata. E poi, chi ha lanciato bombe carta contro gli agenti, non ha ascoltato le parole della famiglia di Ramy? Forse sì forse no, ma di certo per loro non erano fondamentali. L’importante era trasformare il fatto di cronaca in una battaglia ideologica. Strumentalizzare, appunto. Questo è successo, questo succede purtroppo molto spesso. Al di là delle responsabilità che è chiaro devono essere accertate. Al di là del fatto che come sempre, chi ha sbagliato deve risponderne. Soprattutto se indossa una divisa.
Ma quello che si è visto nelle piazze non ha nulla a che fare con la richiesta di giustizia. Non ha nulla a che fare con la richiesta di verità. È solo violenza, è solo voler aizzare. È solo urlare, insultare, fare rumore. Quando una madre, un padre, hanno chiesto di non farlo. Non è giustizia per Ramy questa. È violenza. La stessa, che proprio quei due genitori avevano chiesto di evitare.
di Annalisa Grandi
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