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Funivia Faito: morte, dolore e troppe domande

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Disastro colposo e omicidio plurimo colposo sono i reati ipotizzati per il disastro della funivia di Monte Faito. I morti sono quattro, una persona è ancora in ospedale in condizioni critiche

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Funivia Faito: morte, dolore e troppe domande

Disastro colposo e omicidio plurimo colposo sono i reati ipotizzati per il disastro della funivia di Monte Faito. I morti sono quattro, una persona è ancora in ospedale in condizioni critiche

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Funivia Faito: morte, dolore e troppe domande

Disastro colposo e omicidio plurimo colposo sono i reati ipotizzati per il disastro della funivia di Monte Faito. I morti sono quattro, una persona è ancora in ospedale in condizioni critiche

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La rottura di un cavo di trazione, finito sulla sottostante linea della Circumvesuviana. La cabina a valle della funivia del Faito che resta bloccata con undici persone a bordo (portate in salvo). Quella a monte è finita in un dirupo. È lo scenario doloroso, agghiacciante, che ha portato al decesso di quattro persone ai piedi della funivia del Faito, a Castellammare di Stabia, a Napoli.

Disastro colposo e omicidio plurimo colposo sono i reati ipotizzati, per ora contro ignoti, dalla Procura di Torre Annunziata nel fascicolo dell’indagine per la caduta della cabina. Tra le ipotesi che gli inquirenti dovranno valutare, anche il forte vento, che al momento del disastro pare spirasse intorno ai 100 chilometri orari. Si analizzerà inoltre se si sia verificato un guasto tecnico, oppure se si sia trattato di un problema di manutenzione. Sotto esame, come spiegato da Armando Cartenì, docente di Ingegneria dei Trasporti all’Università Vanvitelli di Napoli, ci sarà il cavo che si è rotto. E anche il freno di emergenza, che ha funzionato sulla cabina di valle e non su quella a monte.

Le vittime identificate sono tre su quattro. Deceduti l’operatore di bordo dell’azienda Eav, Carmine Parlato, di 59 anni; l’israeliana Janan Suliman, di 25 anni; la britannica Margaret Elaine Winn, di 58 anni. Anche la quarta vittima sarebbe un cittadino della Gran Bretagna, sebbene la sua identità non sia stata accertata.

Sarebbe stato invece ritrovato senza documenti l’altro passeggero di origini israeliane, la cui età si aggirerebbe sui 30 anni. Quest’ultimo, unico superstite della cabina a monte, è attualmente ricoverato all’Ospedale del Mare. Secondo il bollettino diffuso dall’Asl Napoli 1 Centro “resta stabile nella sua gravità” e “intubato per la protezione delle vie aeree e supporto ventilatorio”. Il paziente sarebbe “attualmente ventilato meccanicamente e in sedazione profonda”. Le sue condizioni rimangono critiche e la prognosi riservata.

Al momento sul luogo del disastro piove e permane una fitta nebbia. Diverse unità dei Vigili del Fuoco sono al lavoro per il recupero della cabina. A marzo la funivia era stata oggetto di una verifica da parte degli ispettori di Ansfisa, come previsto dalla normativa sulle ispezioni periodiche. L’8 aprile Eav aveva inviato alla stessa Agenzia la documentazione tecnica comprensiva dell’esito delle manutenzioni ordinarie e straordinarie, nonché delle prove non distruttive eseguite sui cavi. “Era accompagnata da una relazione di idoneità dell’impianto”, ha spiegato il sottosegretario di Stato al Mit, Tullio Ferrante.

Di Nicola Sellitti

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