Jakala lancia i Digital Coffee, al via incontri su opportunità dell’Intelligenza Artificiale
Roma, 6 giu. (Adnkronos/Labitalia) – Jakala, leader europeo nell’ambito della data-transformation, che utilizza dati e tecnologie intelligenti per supportare i clienti di tutti i settori nel raggiungimento dei loro obiettivi strategici, annuncia il lancio dei Digital Coffee, una serie di incontri esclusivi dedicati al mondo dell’Intelligenza Artificiale: l’iniziativa mira a creare uno spazio di confronto e discussione sulle potenzialità trasformative dell’Ai nei moderni contesti aziendali. Con un impatto significativo su vari settori industriali, l’Intelligenza Artificiale rappresenta una delle tecnologie più rivoluzionarie, che segna un vero e proprio ‘Big Bang’ per l’innovazione. In un’epoca in cui i dati sono diventati il nuovo petrolio, essere data-driven è essenziale per le aziende che desiderano mantenere una posizione competitiva sul mercato. L’implementazione dell’Ai consente alle organizzazioni di migliorare l’efficienza operativa, ottimizzare le decisioni strategiche e personalizzare la customer experience, in sostanza, di guidare il cambiamento.
Una tecnologia talmente importante per l’impatto che ha sul mercato globale, che Jakala le ha dedicato, all’interno della sede-headquarter di Milano, un Centro d’eccellenza internazionale con una squadra di mille professionisti impegnati nel suo sviluppo. Il Centro ha un triplice obiettivo: fungere da knowledge management centralizzato che recepisce le best practice provenienti dagli oltre 30 Paesi in cui Jakala opera, per rilasciarle e condividerle in uno scambio globale di conoscenze; essere un hub internazionale di formazione e recruiting; favorire l’ibridazione tra settori diversi, in un’ottica di cross fertilization che vede la declinazione dei progetti in mercati diversi da quelli in cui sono nati.
Attraverso i suoi Digital Coffee, Jakala intende sfruttare la sua expertise per offrire uno spazio dove i leader aziendali possano condividere esperienze e visioni future sull’utilizzo dell’AI, per affrontare le sfide contemporanee e creare nuove opportunità di crescita. Il primo Digital Coffee si è tenuto oggi, giovedì 6 giugno, presso la prestigiosa sede di Jakala a Palazzo Mellerio, in corso di Porta Romana 15, a Milano. L’evento inaugurale è stato moderato da Andrea Cabrini, direttore di Class Cnbc, e ha visto la partecipazione di esponenti di primarie aziende italiane e internazionali: Marco Di Dio Roccazzella, Shareholder e General Manager di Jakala, Antonio Bencini, Head of Data Culture di Generali Italia, Simone Dominici, Ceo di Kiko, Massimo Ferro, Corporate Strategy di Nestlé, Alessandra Gritti, co-fondatrice e Ceo di T.I.P. – Tamburi Investment Partners, Luca Pronzati, Chief Digital Technology Officer di Msc Cruises e Stefania Saviolo, docente di Management di Sda Bocconi.
Marco Di Dio Roccazzella, Shareholder e General Manager di Jakala, ha dichiarato: “Questi incontri testimoniano l’impegno di JAkala nel promuovere una cultura dell’innovazione e nell’aiutare le aziende a navigare le complessità del mondo digitale. L’approccio data-driven è il cuore pulsante di Jakala fin dalla sua nascita. Negli anni, attraverso partnership con i principali attori nel campo dei dati e dell’analisi (Google, Aws, Microsoft, Oracle) e l’acquisizione di società che già lavoravano sull’open Ai generativa, siamo cresciuti, riunendo in azienda i migliori professionisti tra Data Engineers, Data Experts, Insight Specialists, Data Scientists, linguisti e ingegneri esperti di Cloud. Un team di 500 professionisti costituisce il nucleo operativo del nostro Centro di eccellenza, mentre sono in corso le assunzioni di altre 500 persone che si uniranno al team entro i prossimi tre anni”.
“In Jakala, partiamo sempre dalla risoluzione di un problema di business – ha spiegato – attraverso un mix di consulenza, tecnologie e dati, ma in realtà poi, grazie al Centro d’eccellenza, arriviamo a progettare nuovi prodotti e soluzioni, sempre con un duplice obiettivo: aumentare le performance dei clienti e ottimizzarne i costi di marketing o commerciali. Qualche esempio? Campaign Maximizer. la tecnologia che permette di generare e-mail per campagne di comunicazione in maniera automatizzata, aumentando l’efficienza delle attività di branding e di posizionamento; J-Next, che gestisce i programmi di loyalty ed engagement supportati dall’Ai Generativa; J-Hexagon, che permette di pianificare per microzone geografiche le attività di media spending in funzione della presenza del target di riferimento; o ancora J-Risk, che consente di identificare i potenziali rischi sui fornitori che potrebbero influenzare negativamente la reputazione dei clienti”.
Simone Dominici, Ceo di Kiko, ha ricordatp: “Disponevamo di un’enorme quantità di dati che non stavamo sfruttando appieno. Ogni giorno, 300.000 persone visitano i nostri negozi e 140.000 utilizzano il nostro e-commerce. Utilizzando questa ricchezza di informazioni per migliorare l’esperienza dei clienti, attraverso il Revenue Management e lo studio dell’Intelligenza Artificiale, sono stati compresi meglio l’elasticità dei prezzi e le dinamiche delle promozioni. Abbiamo identificato le attività più efficaci e implementato una strategia di selective pricing, con risultati significativi in termini di margini di profitto, che ci hanno permesso di reinvestire in altre aree strategiche dell’azienda. Abbiamo potuto toccare con mano il valore aggiunto che l’Intelligenza Artificiale può offrire e registrato un incremento di oltre 450 bps, di cui l’80% nei primi 18 mesi”.
Luca Pronzati, Chief Digital Technology Officer di Msc Cruises, ha affermato: “A seguito degli eventi globali degli ultimi anni, abbiamo registrato un cambiamento di comportamento del nostro consumatore. Abbiamo avviato un programma di digital transformation nei settori sales e marketing, mirato a coinvolgere i clienti nei vari Paesi con attenzioni e logiche differenziate. Tutto ciò sarebbe stato impossibile senza l’Intelligenza Artificiale, che infatti gioca e giocherà un ruolo sempre più importante nel supportare l’azienda nel suo percorso critico di trasformazione digitale”.
Alessandra Gritti, co-fondatrice e Ceo di T.I.P. – Tamburi Investment Partners, ha detto: “La digitalizzazione è di fondamentale importanza: 12 anni fa ci siamo resi conto di quanto il nostro settore fosse in ritardo in questo ambito ed abbiamo deciso di investire nel primo incubatore italiano specializzato in digitale che era Digital Magics. Ad oggi abbiamo investito in Italia 130 milioni nell’innovazione tecnologica. Valutare la possibilità di un investimento richiede una solida alfabetizzazione digitale, senza le competenze necessarie si rischia molto. L’Intelligenza Artificiale è un fenomeno ancora agli inizi, paragonabile a un bambino dell’età di 3 anni, e necessita di essere studiata e compresa a fondo. Chi desidera far parte di questa innovazione deve però iniziare a prepararsi ora per selezionare i progetti e capire il vero impatto. Per questo abbiamo scelto di investire internamente in questo ambito: finanza e innovazione devono necessariamente coesistere”.
Antonio Bencini, Head of Data Culture di Generali Italia, ha sottolineato: “I problemi di applicazione dell’AI sono anche di natura filosofica. Ecco perché abbiamo introdotto il concetto di Data Culture in un gruppo come Generali. Le assicurazioni vivono di dati, quindi ci trovavamo già in una posizione ‘privilegiata’. Abbiamo aiutato Generali a diventare data-driven company, anche grazie a un patrimonio di informazioni significativo. Abbiamo introdotto tecnologie come l’Intelligenza Artificiale e il Machine Learning per affrontare le sfide della modernità e, al contempo, abbiamo diffuso la cultura del dato all’interno dell’azienda. Questo ha creato un vero motore di cambiamento interno, contribuendo a far evolvere tutta l’organizzazione”.
Stefania Saviolo, docente di Management di Sda Bocconi, ha osservato: “Il cliente di oggi vive in un mondo nuovo rispetto a qualche anno fa. Chiede di essere ascoltato nella sua diversità e nei suoi bisogni. Ha bisogno di semplificazione, ispirazione e di co-creare con il brand la sua esperienza. Da qui deriva il concetto di ‘Signature Experience’, un modello distintivo sviluppato da Jakala e Sda Bocconi, risultato di anni di analisi, ricerche e applicazioni con aziende e gruppi all’avanguardia nell’innovazione, con l’obiettivo di comprendere come i brand possano creare esperienze uniche e personalizzate attraverso punti di contatto umani, fisici e digitali. La Signature origina dal purpose: perché un brand esiste? Quali sono i suoi valori? La Signature Experience, poi, si veste di aspetti estetici ed emozionali, per coinvolgere i clienti del settore dell’alta gamma. Con particolare attenzione alle nuove tecnologie come la realtà aumentata e l’intelligenza artificiale che permettono di “aumentare” l’esperienza, trasformando radicalmente il modo in cui le aziende interagiscono con i propri clienti”.
Massimo Ferro, Corporate Strategy di Nestlé, ha rimarcato: “I dati che possediamo sono una risorsa preziosa, che va tutelata. Abbiamo lavorato intensamente sulla data literacy, considerando i dati un asset fondamentale del nostro business, costruito in tanti anni di lavoro. La nostra prima preoccupazione è quindi quella di garantire la loro sicurezza e di proteggerli, come si protegge un prezioso patrimonio”.
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