Ordini e sindacati uniti per sì a legge equo compenso
Roma, 24 giu. (Adnkronos/Labitalia) – Prove di unitarietà nel mondo delle professioni sull’equo compenso, in occasione del Festival del lavoro in corso a Bologna. Dopo le polemiche degli ultimi mesi attorno all’utilità o meno del provvedimento in discussione in Parlamento, si apre uno spiraglio per un tavolo di confronto tra le diverse ‘anime’ dei professionisti e sulla possibilità che tutte, in modo unitario, spingano sulle forze politiche per il via libera in tempi brevi alla norma, senza ulteriori modifiche.
E’ quello che ha chiesto chiaramente nel corso di un dibattito Marina Calderone, presidente del consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro ma anche alla guida del Comitato unitario delle professioni e vice presidente di ProfessioniItaliane. “Noi lavoriamo perché questo testo veda la luce. Sappiamo che non è il miglior testo, non siamo nati ieri, ma in questo momento abbiamo bisogno di una norma che sancisca un principio: la dignità del lavoro deve trovare dignità nel compenso”, ha sottolineato Calderone.
Per Calderone non ci sono più alibi per le altre ‘anime’ dei professionisti. “Il 28 giugno -ha sottolineato- il provvedimento tornerà in commissione al Senato. Io dico ad Adepp e Confprofessioni che ognuno deve svolgere il proprio ruolo ma io al fatto che il lavoro dei professionisti non valga nulla io non ci sto”.
E a Calderone ha risposto Enrico Vannicola, presidente di Confprofessioni Lombardia. “Siamo tutti per l’approvazione della legge sull’equo compenso -ha sottolineato- e in questa battaglia credo che dobbiamo andare uniti e a questo proposito credo che sia utile un tavolo di confronto e me ne farò portavoce con il presidente nazionale Stella”, ha aggiunto ancora il presidente regionale della Confederazione che a livello nazionale ha più volte sottolineato l’inadeguatezza della legge su diversi aspetti.
Secondo Vannicola “la legge non è perfetta, io dei difetti li vedo ma dobbiamo pensare che se passa la norma avremo la legge sull’equo compenso”.
E a spingere sull’esigenza di ‘correre’ tutti insieme verso l’approvazione della norma è arrivato anche Dario Montanaro, presidente dell’Ancl, l’Associazione nazionale dei consulenti del lavoro. “Non può che essere convergenza -ha detto- su questo tema. Il lavoro del professionista va pagato, non può esserci l’erogazione dei servizi senza una remunerazione del professionista. Ho già chiesto un confronto con il presidente di Confprofessioni Stella, abbiamo già perso troppo tempo. Sui temi dell’applicazione della legge ne parleremo dopo, prima la legge va approvata, inutile discuterne prima”, ha concluso.
“Anche gli ammortizzatori sociali riformati non daranno coperture totali a tutti. Il rischio c’è per chi deve essere coperto con fondi solidarietà e fondi di nuova costituzione”. Così, poi, la presidente del Consiglio nazionale dell’ordine dei consulenti del lavoro, Marina Calderone, al Festival del lavoro in corso a Bologna.
“Penso -ha concluso Calderone- che vada riaperto il cantiere perché c’è una norma che si prefigge un obiettivo ma lascia a bocca asciutta tante persone”.
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