“La ricerca sulle malattie neuromuscolari oggi non è solo concentrata sulle terapie farmacologiche, ma è anche rivolta alla tecnologia, perché questo permette di migliorare la presa in carico, di fornire maggiore autonomia, di favorire l’inclusione delle persone e di ottimizzare i risultati della terapia farmacologica”. Lo ha detto Valeria Sansone, direttore clinico e scientifico del Centro Clinico NeMO di Milano e professore ordinario presso l’università degli studi di Milano, a margine della presentazione a Roma del progetto ‘Abitiamo nuovi spazi di libertà’.