Clint Eastwood, ‘macho’ da Oscar
A settembre esce il nuovo film diretto, prodotto e interpretato da Clint Eastwood: “Cry Macho”. A detta degli esperti, il 91enne si guadagnerà un’altra corsa agli Oscar come miglior attore e miglior regista.
Clint Eastwood, ‘macho’ da Oscar
A settembre esce il nuovo film diretto, prodotto e interpretato da Clint Eastwood: “Cry Macho”. A detta degli esperti, il 91enne si guadagnerà un’altra corsa agli Oscar come miglior attore e miglior regista.
Clint Eastwood, ‘macho’ da Oscar
A settembre esce il nuovo film diretto, prodotto e interpretato da Clint Eastwood: “Cry Macho”. A detta degli esperti, il 91enne si guadagnerà un’altra corsa agli Oscar come miglior attore e miglior regista.
A settembre esce il nuovo film diretto, prodotto e interpretato da Clint Eastwood: “Cry Macho”. A detta degli esperti, il 91enne si guadagnerà un’altra corsa agli Oscar come miglior attore e miglior regista.
È il 1978. Una vecchia star di rodeo, ora allevatore di cavalli selvaggi, accetta per denaro di riportare a casa il figlio adolescente di un ex boss, tenuto in ostaggio dalla madre alcolizzata. Nella lunga strada verso il Texas, l’improbabile coppia attraversa le lande rurali del Messico – sullo sfondo i tuguri contadini e le spianate polverose color pastello – e quello che doveva essere un semplice viaggio si trasforma in un’occasione di crescita personale per i due protagonisti di questa avventura on the road.
Il vecchio potrà così percorrere la via della redenzione insegnando al giovane i princìpi sui quali costruirsi una personalità da brav’uomo. Come scrive il “New York Times”, la vicenda diventa un racconto morale che si snoda attorno ai profili di due essere umani pronti ad aiutarsi l’un l’altro nei momenti più difficili.
In sintesi questa è la trama di “Cry Macho”: il nuovo film diretto, interpretato e prodotto da Clint Eastwood, in uscita sul grande schermo a settembre inoltrato. Lo scrittore Richard Nash all’inizio degli anni Settanta scrive una sceneggiatura intitolata “Macho” ma la 20th Century Fox la rifiuta per ben due volte. Indispettito, decide allora di trasformare lo scritto nel libro “Cry Macho”, pubblicato l’11 giugno 1975.
Il romanzo ottiene un’accoglienza lusinghiera di critica e pubblico e Nash torna ostinatamente a bussare alle porte delle case di produzione, una mission che continuerà sino alla morte, avvenuta nel dicembre 2000. Ad Hollywood l’opera di Nash intriga parecchio attori come Roy Schyder, Burt Lancaster, Pierce Brosnan, Clint Eastwood e Arnold Schwarzenegger.
Nel 2003 è proprio l’ex Terminator ad annunciare che “Cry Macho” sarà il suo primo film realizzato nel 2011, al termine del mandato da governatore della California, con la regia di Brad Fruman e le location fissate nel Nuovo Messico. Ma il destino è impietoso con Schwarzy, che piomba nel turbine di uno scandalo senza via d’uscita che lo costringe a far saltare il progetto cinematografico e a divorziare dalla moglie Maria Shriver.
Nell’ottobre 2020 la Warner Bros annuncia che Clint Eastwood girerà e interpreterà il film. La sceneggiatura porta le firme di Nash e di Nick Schenk, già collaboratore di Eastwood in “Gran Torino” (2008) e “Il corriere – The Mule” (2018). Le riprese inizieranno il mese dopo nel Nuovo Messico, prima ad Albuquerque poi nelle contee di Socorro e di Valencia.
Nel trailer di “Cry Macho” che gira online si intuisce come l’interpretazione di Eastwood sia come sempre misurata e ricca di pathos tanto che, secondo i bene informati, il vecchio Clint dovrebbe concorrere all’Oscar come miglior attore e miglior regista. A 91 anni suonati lo ‘straniero senza nome’ immortalato nei primi tre western di Sergio Leone continua a produrre film intelligenti che coniugano la poesia del racconto con la profondità dei contenuti.
Eastwood, eccellente pianista jazz, trasmette sul grande schermo la potenza e la raffinatezza del suo stile musicale. Insieme con la semplicità del suo concetto di cinema, secondo il quale non servono dialoghi troppo lunghi: sono regia e colonna sonora a dover riempire i silenzi. E se gli chiedono quando capisce che il lavoro sul set possa funzionare risponde: «La sera delle riprese rivedo in moviola il girato quotidiano. Mi dico: questa scena Leone l’avrebbe realizzata così? Se mi rispondo di sì, quel ciak va direttamente al montaggio».
di Fabio Santini
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Tag: Cinema
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