app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Dispotismi che ingabbiano lo sport

Giochi Olimpici non di solo sport: la velocista bielorussa Kryscina Timanovskaja costretta a ritirarsi dalle gare e portata a forza in aeroporto per il rimpatrio; ora sembra voglia chiedere asilo politico. Javad Foroughi, atleta 41enne iraniano, si è scoperto appartenere alle “Guardie della rivoluzione islamica”.

Dispotismi che ingabbiano lo sport

Giochi Olimpici non di solo sport: la velocista bielorussa Kryscina Timanovskaja costretta a ritirarsi dalle gare e portata a forza in aeroporto per il rimpatrio; ora sembra voglia chiedere asilo politico. Javad Foroughi, atleta 41enne iraniano, si è scoperto appartenere alle “Guardie della rivoluzione islamica”.

Dispotismi che ingabbiano lo sport

Giochi Olimpici non di solo sport: la velocista bielorussa Kryscina Timanovskaja costretta a ritirarsi dalle gare e portata a forza in aeroporto per il rimpatrio; ora sembra voglia chiedere asilo politico. Javad Foroughi, atleta 41enne iraniano, si è scoperto appartenere alle “Guardie della rivoluzione islamica”.
Giochi Olimpici non di solo sport: la velocista bielorussa Kryscina Timanovskaja costretta a ritirarsi dalle gare e portata a forza in aeroporto per il rimpatrio; ora sembra voglia chiedere asilo politico. Javad Foroughi, atleta 41enne iraniano, si è scoperto appartenere alle “Guardie della rivoluzione islamica”.
L’avevano iscritta a delle gare a sue insaputa. Le Olimpiadi dovrebbero essere emblema di sport e libertà e invece a Tokyo è giunta la scure del regime bielorusso di Lukashenko, che la stessa Unione europea ha definito «un dittatore» e che lo scorso anno ha represso nel sangue le proteste contro una rielezione da molti sospettata di brogli. La velocista Kryscina Timanovskaja, che avrebbe dovuto correre i 200 metri, su Instagram ha raccontato di essere stata iscritta senza il suo assenso anche alla staffetta 4×400. Sui social l’ha detto senza girarci troppo intorno: «I nostri capi decidono sempre per noi». E tanto è bastato perché venisse fatta ritirare dalle gare e portata a forza in aeroporto per essere rimpatriata. Per fortuna ai Giochi Olimpici non può succedere quello che in altre circostanze forse sarebbe passato sotto silenzio. Sono quindi intervenute le autorità giapponesi e l’atleta stessa si è appellata al Cio. Risultato: il volo che avrebbe dovuto riportarla in patria è decollato senza di lei e l’atleta 24enne si trova ora in un hotel, protetta dalla polizia nipponica. Sembra voglia chiedere l’asilo politico. Di segno completamente opposto la storia di Javad Foroughi, 41enne iraniano oro nel tiro a 10 metri con la pistola ad aria compressa. Si è infatti scoperto che appartiene alle “Guardie della rivoluzione islamica”, inserite dal 2019 dagli Usa nella blacklist internazionale del terrorismo. Anche in questo caso è stato chiesto l’intervento del Cio. Perché non di solo sport sono fatti i Giochi.   di Gaia Bottoni

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Cosa è cambiato

11 Settembre 2021
11 settembre: le recenti immagini sull’Afganistan richiamano un fantasma del passato, quello del …

L’Eni e la realtà della fusione nucleare

09 Settembre 2021
Un esperimento riuscito di fusione nucleare potrebbe cambiare le regole del gioco

L’antico potere di graziare i condannati

05 Settembre 2021
Graziare i condannati è uno dei poteri più complessi del Presidente della Repubblica. Con il caso…

Dopo un’estate in bicicletta, w l’inverno

05 Settembre 2021
Basta estate, basta bicicletta. Le due ruote con i pedali e le gonnelle alzate leggermente da…

LEGGI GRATIS La Ragione

GUARDA i nostri video

ASCOLTA i nostri podcast

REGISTRATI / ACCEDI