Giornata magnifica, ieri, per l’Italia a Tokyo 2020. Un oro, un argento e due bronzi, ad arricchire ulteriormente un medagliere che dice già 19.
A 10 giorni dalla fine siamo a nove podi dal bottino di Rio 2016. Eppure, nel Paese che rifiuta spesso il merito, sembra che solo l’oro abbia un valore. Un abbaglio irrispettoso dei risultati di tanti Azzurri.
Sempre da Tokyo, arriva poi una di quelle storie facili da fraintendere. Il fenomenale Luka Doncic, star slovena dell’Nba, ha fatto il suo esordio nel torneo di basket realizzando 48 punti contro l’Argentina. È il secondo score di sempre ai Giochi, dopo il brasiliano Oscar. Insieme a un gruppo di compagni, il ragazzone ha passato la serata e parte della notte giocando a poker e non bevendo solo acqua tonica. Con loro, atlete di altre nazioni. Una di queste, come inevitabile, ha ripreso e postato tutto. Apriti cielo, il povero Doncic è stato accusato di aver tradito lo spirito olimpico e il totem della concentrazione. Ipocrisia.
Chi ha avuto il privilegio di ascoltare i racconti degli atleti olimpici sa perfettamente che nulla è più vero ed emozionante del Villaggio. Con tanto di feste notturne e amori fugaci. Certo, quest’anno c’è il Covid ma parliamo di persone iper controllate e soprattutto di ragazzi. In quella partita a poker, nelle risate e nei muscoli esibiti con ingenuo orgoglio dovremmo riuscire a vedere gioia, vita e bellezza. A chi non dovesse farcela consigliamo di provare a ricordare la propria gioventù. Ammesso che ne abbia avuta una.
di Diego de la Vega
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