
Il limbo dei vaccinati ReiThera
Il limbo dei vaccinati ReiThera
Il limbo dei vaccinati ReiThera
Avevano risposto all’appello dell’Istituto Spallanzani di Roma e si erano offerti per la sperimentazione di ReiThera, il vaccino italiano contro il Covid.
Ora però i 917 volontari si ritrovano con la prima dose di un siero che non figura fra i quattro autorizzati dall’Ema, e sono quindi senza Green Pass.
Si lamentano, e parecchio, perché stanno in un limbo da cui non sanno come e quando potranno uscire. Comprendiamo il loro stato d’animo ma non c’è nulla di anomalo: succede lo stesso anche con quanti hanno ricevuto lo Sputnik, e succede perché deve essere mantenuta la differenza fra i vaccini che hanno superato la fase di sperimentazione e che poi hanno o meno ricevuto l’autorizzazione dell’Agenzia europea del farmaco.
Anche perché altrimenti è facile immaginare che una situazione già per certi versi piuttosto confusa finirebbe fuori controllo.
Resta indubbio il diritto di questi volontari a sapere come si devono regolare, dal momento che hanno comunque sviluppato anticorpi con la prima dose del vaccino ReiThera. Per ora nessuno ha dato loro risposte. L’ipotesi è che da settembre debbano tutti essere rivaccinati, con doppia dose, questa volta con un siero autorizzato dall’Ema.
Intanto in Italia la terza fase della sperimentazione di ReiThera, quella più ampia, non è mai partita per mancanza di fondi.
Pare invece che vi sia l’interesse del Messico a produrre in casa un vaccino che, stando ai dati, avrebbe la stessa efficacia degli altri ma a cui manca ancora una sperimentazione su più ampia scala.
di Annalisa Grandi


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