A noi che li guardiamo sembrano extraterrestri. E invece non bastano le medaglie al collo, non basta essere dei numeri uno per scrollarsi di dosso il peso delle aspettative.
Anzi, forse ancora più grande è stato quel peso per una come la 24enne americana Simone Biles, quattro volte oro nella ginnastica ai giochi di Rio 2016 e prima donna ad aver vinto cinque titoli mondiali nel concorso individuale.
Si è ritirata dalla gara a squadre di ginnastica artistica a Tokyo 2020 perché, ha spiegato, deve «confrontarsi con i demoni nella sua testa». «Devo concentrarmi sul mio stato mentale, non ho più fiducia in me» ha confessato Simone, a cui va tutto il merito di non aver voluto nascondere dietro presunti problemi fisici una decisione che invece riguarda altro.
E lo sanno molti come lei, numeri uno assoluti che non indietreggiano davanti alla sfida con gli avversari ma crollano davanti alla pressione del ‘mondo intorno’. Di chi guarda, di chi da loro si aspetta che siano sempre un passo avanti a tutti gli altri. Lo sa Federica Pellegrini, che ha imparato a combattere l’ansia che l’aveva portata a non voler più scendere in vasca.
Lo sa il più forte nuotatore di sempre, Michael Phelps, che ha avuto problemi di ansia e depressione e ha raccontato di come si sentisse meno forte degli altri. Uno che ha vinto 33 medaglie mondiali e 28 olimpiche. Perché dover essere per forza il migliore ha un peso. Lo sa bene Simone Biles che alla fine, ritirandosi, ha compiuto forse il suo gesto più coraggioso.
Di Annalisa Grandi
LA RAGIONE – LE ALI DELLA LIBERTA’ SCRL
Direttore editoriale Davide Giacalone
Direttore responsabile Fulvio Giuliani
Sede legale: via Senato, 6 - 20121 Milano (MI) PI, CF e N. iscrizione al Registro Imprese di Milano: 11605210969 Numero Rea: MI-2614229
Per informazioni scrivi a info@laragione.eu
Copyright © La Ragione - leAli alla libertà
Powered by Sernicola Labs Srl