La fede è apparsa alle Olimpiadi
La fede è apparsa alle Olimpiadi
La fede è apparsa alle Olimpiadi
Se permettete parliamo di fede. In questa sana ubriacatura di felicità per le vittorie alle Olimpiadi di numerosi atleti italiani spicca la storia di Massimo Stano, pugliese, medaglia d’oro nella 20 km di marcia. Una performance straordinaria, anche se ciò che più ha colpito i media sembra essere la sua conversione all’Islam per amore. Sposato con Fatima Lofti, una ex siepista di origini marocchine, Stano per unirsi in matrimonio ha abbracciato la fede musulmana. La libertà è libertà, ci mancherebbe. Ma uscendo dalla scelta del campione olimpico e venendo ai nostri tempi, una considerazione va fatta: nel XXI secolo la fede sembra coincidere col semplice rito, in una sorta di equazione tutta contemporanea.
A proposito di religione e di fede, ci tornano alla mente due attori pugliesi, uno comico – Checco Zalone – e l’altro teatrale nonché gran scrittore, Carmelo Bene (scomparso troppo presto). Il primo sulla fede ha ironizzato con una canzone, “L’amore non ha religione”, il cui ritornello faceva così: «L’amore non ha religione / Non è cattolico, non è mormone, no / L’amore, credimi, non è ortodosso / L’amore è quando ti diventa grosso / Ma grosso, grosso, grosso il cuore». Il secondo, Carmelo Bene, parlando invece del sud del sud dei Santi (appunto la Puglia) ha scritto nella sua autobiografia dal titolo “Sono apparso alla Madonna”: «Quante cose mi sarei risparmiato se davvero fossi al mondo e Dio esistesse». Ma questa, in fondo, è filosofia. Quanto al resto, viva la libertà e viva l’amore. Sempre.
di Massimiliano LenziLa Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
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Tag: Olimpiadi
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