app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app
Olimpiadi

Lo sport sia cultura

Lo sport è cultura e come tale deve essere considerato, lo Stato torni ad attribuire allo sport il ruolo che si merita nella vita dei cittadini.

Lo sport sia cultura

Lo sport è cultura e come tale deve essere considerato, lo Stato torni ad attribuire allo sport il ruolo che si merita nella vita dei cittadini.

Lo sport sia cultura

Lo sport è cultura e come tale deve essere considerato, lo Stato torni ad attribuire allo sport il ruolo che si merita nella vita dei cittadini.
Lo sport è cultura e come tale deve essere considerato, lo Stato torni ad attribuire allo sport il ruolo che si merita nella vita dei cittadini.
I cinque cerchi li ho nell’anima e se è vero che ho partecipato a due edizioni dei Giochi olimpici, è ancor più vero che sento di averne ‘fatte’ molte di più. Da tifosa, da sognatrice, da turista, da sparring partner, da protagonista, da opinionista, da telecronista e ognuna di queste esperienze olimpiche ha lasciato il segno. Ma uno enorme lo hanno impresso gli atleti azzurri che a Tokyo ci hanno fatto esultare per ben 40 volte. Non era mai accaduto di vincere tante medaglie e di ottenerne almeno una in ogni giornata di gare. Ne sono mancate di attese (sport di squadra e tiro in primis) ma ne sono arrivate di inaspettate ed è stata l’Olimpiade delle ‘prime volte’. Soprattutto per le donne di ItaliaTeam: Irma Testa bronzo nel pugilato, Giorgia Bordignon argento nella pesistica, Lucilla Boari bronzo nel tiro con l’arco, Viviana Bottaro bronzo nel karate, Federica Cesarini e Valentina Rodini oro nel canottaggio, Caterina Banti oro nella vela (medaglia ‘mista’ assieme a Ruggero Tita) e Vanessa Ferrari argento nella ginnastica individuale sono state le prime donne a portare medaglie nella loro disciplina. Antonella Palmisano è stata poi la prima campionessa olimpica nella marcia. Le donne hanno raggiunto anche un altro importante obiettivo: con 15 medaglie hanno stabilito il record di genere (16 inserendo la mista). 10 10 20 sono numeri tondi che sarà difficile dimenticare come le gesta dei campioni, le loro braccia alzate, gli occhi lucidi, i cuori pieni e soprattutto gli abbracci. In molti erano scettici e anche quando mancavano poche ore alla cerimonia d’apertura si sentivano voci di una possibile sospensione. Ma il Cio e il Comitato organizzatore hanno avuto il coraggio di crederci, portando a termine con successo e nel rispetto assoluto di tutte le restrizioni il primo grande evento mondiale in tempo di pandemia: una Olimpiade di cui scriveranno i libri di storia. Sì, perché lo sport si fonde con la storia. E con la geografia, la scienza, la medicina, l’etica, la sociologia, la statistica… Lo sport è molto di più di un gesto atletico, di un record infranto, di campioni da copertina, di sponsor e celebrità. Lo sport è cultura e da tale deve essere trattato, a partire dalla scuola, che per superate convinzioni ancora frena gli alunni atleti e non considera l’educazione fisica al pari delle altre materie. A scuola i nostri figli dovrebbero potersi muovere in cortili e palestre almeno per due ore settimanali, seguiti da personale competente che insegni loro le basi del movimento corporeo, la sua importanza per la salute psicofisica, le regole delle diverse discipline, le storie di passione, abnegazione e impegno, di sconfitte, ostacoli e dolori che gli atleti ‘scrivono’ e che hanno la forza di ispirare le giovani generazioni, qualunque strada percorreranno nella loro vita. Il mio auspicio, da donna che ha vissuto di sport e che ha sempre creduto nei suoi valori, è che le medaglie dei nostri campioni richiamino l’attenzione di istituzioni e amministrazioni non solo in occasione di discorsi, premiazioni e festeggiamenti post olimpici ma che lascino in eredità la concreta voglia di aiutare le società e associazioni sportive dilettantistiche oggi in ginocchio, nelle quali questi campioni nascono e crescono, investendo in infrastrutture che consentano a tutti di fare attività per rendere l’Italia un Paese sempre più sportivo. Perché lo sport è un diritto dei cittadini e favorirne la pratica è un dovere dello Stato. di Margherita Granbassi

La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!

Leggi anche

Babbo Natale esiste. Anche l’elfo sulla mensola

09 Dicembre 2023
È giunta anche in Europa la tradizione americana dell'”Elfo sulla mensola” e i bambini la accolgo…

Mes, se lo buttiamo giù parte il caos

26 Giugno 2023
Ma sul serio qualcuno crede che il Meccanismo europeo di stabilità, il mitico Mes, interessi  gli…

Il si dell’Europa a gas e nucleare ‘green’

07 Luglio 2022
Il voto favorevole al gas e nucleare ‘green’ rappresentano il primo tassello verso la decarbonizz…

Putin e l’Italia: alla fine è solo egoismo

20 Aprile 2022
Putin e l’Italia. In Italia, l’amore per la polemica sgangherata sembra aver superato ogni limite…

Iscriviti alla newsletter de
La Ragione

Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.

    LEGGI GRATIS La Ragione

    GUARDA i nostri video

    ASCOLTA i nostri podcast

    REGISTRATI / ACCEDI