Fulvio Giuliani
Direttore quotidiano La Ragione. Giornalista, conduttore radiofonico e televisivo, moderatore e presentatore.
I 16 (che poi sono 12)
Accompagnati da furibonde polemiche i primi migranti salvati nel Mediterraneo dalla nostra Marina Militare sono stati trasferiti nel centro di accoglienza e rimpatrio in Albania
Perché potemmo chiamarli “liberatori”
Il ricordo della strage di Gorla: una tragedia assoluta che, allora come oggi, possiamo analizzare razionalmente grazie alla Storia
La sconfitta nei cuori
Gli striscioni di ieri, prima della partita di Nations League Italia-Israele, sono la dimostrazione precisa e dolorosa della sconfitta di Israele nei cuori
60 seconds – Tre generazioni d’odio
60 seconds del lunedì mattina. Come si fa a non tornare sugli ultimi, recentissimi, fatti in Medioriente
Lo sport italiano prima e dopo Sinner
È talmente oltre ogni più rosea e folle aspettativa quello che sta facendo per lo sport italiano Jannik Sinner da provocare quasi una sorta di paradossale assuefazione
Tavares in Parlamento e tante parole
L’ad del gruppo Stellantis, Carlo Tavares, ha accettato di farsi processare ieri, perché la condizione della fu Fiat nel nostro Paese è arrivata ben oltre il livello di guardia
Peggy Guggenheim
Una forza naturale, istintiva in una donna profondamente inquieta e dal fascino magnetico: è Peggy Guggenhei
Sport, romanticismo perduto. Le memorie di Patrese
Il libro del grande pilota Riccardo Pratese “F1 Backstage – Storie di uomini in corsa” e il romanticismo perduto nello sport di un tempo
Israele spara su Unifil, rabbia del governo e meste riflessioni
La gravità di quanto accaduto in Libano, sottolineata dalle parole del ministro Crosetto che parla di “crimini di guerra” e le conseguenze sull’opinione pubblica
Senza sedia
Annullato il vertice a Ramstein ma l’esclusione di Roma dal vertice a quattro sulla guerra in Ucraina rimane un fatto
Salvare monumenti, sì al numero chiuso
Dopo Venezia, ora tocca alla Fontana di Trevi diventare a numero chiuso durante il Giubileo: una misura tutt’altro che classista ma rispettosa dell’arte del nostro Paese
Cosa non vediamo nei famosi
Chiara Ferragni e Fedez sono passati in pochi mesi dall’Olimpo alla cenere, dall’essere di fatto fra gli italiani più in vista e ascoltati del Paese a dei paria per tanti