Esteri

A cento giorni dall’inizio di quella guerra che doveva durare, secondo i suoi pianificatori, tre giorni o poco più, continua l’orgia di morti, di tenace resistenza ucraina a Sjevjerodonec’k e di disfatta degli obiettivi russi.

Dal 24 febbraio, la Russia ha perso 31milia uomini in questa insensata guerra voluta dallo zar Putin. A Kiev si terrà una cerimonia per ricordare 243 bambini morti. Numeri che soffocano ma che danno idea della follia.

I russi avanzano nel Donbass, gli ucraini contrattaccano a Chersòn.

Halina Kior è scappata dall’Ucraina grazie ai corridoi umanitari e si trova in Italia. Non smette mai di sperare che il suo Alexander, sceso in campo per la patria, sia ancora vivo. Non ha sue notizie, però, dal 9 marzo.

Il sesto pacchetto di sanzioni alla Russia rappresenta l’irrimediabile rovina della guerra criminale di Putin ma avrà anche ripercussioni politiche sull’Unione europea e sull’Italia: scopriamo quali.

Far adottare i bambini orfani ucraini dalle famiglie russe è tra gli obbiettivi di Vladimir Putin: ora un editto ufficiale di Mosca lo conferma.

Dal lontano Est prendono piede le critiche alla guerra.

L’UE ha trovato un accordo sull’embargo al petrolio di russo con un blocco immediato di 2/3 delle importazioni via mare per giungere al 90% entro 6 mesi, anche via oleodotto.

Come gli ucraini sono costretti a ritirarsi dai bombardamenti indiscriminati delle artiglierie rusciste. La tattica della ‘terra bruciata verso l’interno’ ha già portato alla morte di un abitante di Mariupol su dieci.

Kissinger, ex segretario di Stato degli Usa, sostiene la necessità di un accordo con Putin coerentemente con la propria politica della ‘distensione’. Posizione comprensibile che si scontra, però, con il sacrosanto diritto di autodeterminazione dei popoli.

Il Donbass  è quella regione che non mette d’accordo nessuno, nemmeno la Comunità internazionale. Ugo Poletti, direttore dell’Odessa Journal, ci spiega come mai gli ucraini non scendano a patti su questo punto e le ragioni per cui il grano ucraino non può viaggiare via treno.

Mentre le armi italiane arrivano agli ucraini, i russi raggiungono temporanei successi nel Donbass, che non devono però illudere: le forze russe sono vicine al collasso.