Politica

Questi giorni di votazioni a vuoto e gossip casalingo hanno congelato il ruolo del nostro Paese in politica estera. Ora è arrivato il momento di tornare in pista: l’Italia insieme alla Francia può diventare il motore dell’Eu.

La rielezione di Mattarella come Presidente della Repubblica è un sospiro di sollievo per l’intero Paese. Poteva andare molto peggio ma anche molto meglio però: le macerie sono tante e il futuro del Governo ancora più incerto.

Si è arrivati alla decisione più razionale nella maniera più irrazionale, i nostri politici hanno dimostrato un misto di incapacità e arroganza. La riconferma di Sergio Mattarella non significa che tutto resti come prima, anzi: le conseguenze sono ben delineate.

Votare Mattarella era banale buonsenso, ma lo si doveva fare alla prima votazione. Non è andato tutto bene e all’ottavo scrutinio non c’è niente da festeggiare. Ora si riparte da qui, provando a schivare i detriti dell’implosione di un’intera classe politica.

Qualche riflessione di fine dicembre sulla corsa al Quirinale e su Mattarella bis.

Ripartiamo dalla riflessione fatta il 12 gennaio, quando tornava in campo l’ipotesi che sembrava improbabile: la rielezione di Sergio Mattarella. Il sintomo del non sapere che pesci prendere, ma a noi andrebbe bene anche così…

Uno spettacolo che peggiora ogni giorno: è ciò cui stiamo assistendo in questa corsa al Quirinale. Giornate dominate dal dilettantismo e dall’incompetenza.

I nostri politici avrebbero dovuto comprendere mesi fa la farsa di questi giorni sull’elezione del Presidente della Repubblica. Se solo non fossero incapaci.

I leader sono all’inseguimento di un consenso emotivo e non razionale. La Politica incoerente produce un Parlamento di maggiordomi, perdendo di prestigio e quel sommo potere che la Costituzione gli riconosce.

Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha dichiarato che Elisabetta Belloni, il cui nome è risuonato al Quirinale, è “sua sorella”. Misterioso l’intento di infarcire il prestigio istituzionale con legami personali anziché prospettive concrete.

Putin ha riferito di fornire gas a un prezzo più basso di quello di mercato. Proporre, in questo quadro, lo sconto sul gas significa supporre che gli interlocutori siano fessi o, forse, ancora peggio: che si credano furbi. I “cattivi affari”.

Giovanni Leone fu il Presidente dei primati: il primo a dare le dimissioni non per motivi di salute, quello eletto con il numero più alto di scrutini: ben 23! Ma le curiosità non sono finite: Bennato gli dedicò una canzone, le “corna” e l’amata moglie Vittoria che stregò anche i…