“50 protests, 50 states, 1 movement” contro l’amministrazione Trump
Migliaia di persone, ieri, sono scese in piazza negli Stati Uniti unite nel nome “50 protests, 50 states, 1 movement” per protestare contro il presidente Donald Trump
“50 protests, 50 states, 1 movement” contro l’amministrazione Trump
Migliaia di persone, ieri, sono scese in piazza negli Stati Uniti unite nel nome “50 protests, 50 states, 1 movement” per protestare contro il presidente Donald Trump
“50 protests, 50 states, 1 movement” contro l’amministrazione Trump
Migliaia di persone, ieri, sono scese in piazza negli Stati Uniti unite nel nome “50 protests, 50 states, 1 movement” per protestare contro il presidente Donald Trump
Da New York a Chicago, fino a Manhattan. Sono state numerose le proteste che ieri si sono svolte negli Stati Uniti, unite nel nome “50 protests, 50 states, 1 movement”. Migliaia di persone sono scese contemporaneamente per le strade, in diverse città, in una mobilitazione pubblica collettiva contro l’amministrazione Trump. I manifestanti hanno espresso forti critiche verso alcune scelte del governo, sospettato di mettere a rischio i diritti civili e la Costituzione. A Washington, migliaia di persone hanno protestato davanti alla Casa Bianca, chiedendo cambiamenti concreti.
Tra le misure governative che hanno suscitato maggiore indignazione, vi sono le politiche migratorie e, in particolare, le espulsioni dei migranti. Misure che hanno visto lo sgomento da parte di organizzazioni e cittadini, scesi in piazza per denunciarne la rigidità e l’impatto sociale. Molti invocano la protezione della sicurezza sociale e dei diritti fondamentali per tutti i cittadini.
Alcuni cartelli mostrati durante le manifestazioni rappresentavano il presidente come “un pupazzo di Putin”. Sottolineando, così, la presunta influenza estera o le posizioni favorevoli verso la Russia.
Ieri non è stata una “semplice” manifestazione, ma si è trattato di un momento significativo di mobilitazione popolare. Che conferma un sentimento diffuso tra gli americani: la disapprovazione verso alcuni indirizzi governativi con la nuova amministrazione di Donald Trump. Le proteste sono state così numerose che sono riuscite a coinvolgere anche la stampa nazionale ed internazionale. Amplificando, così, il messaggio delle piazze.
Al momento non sono giunte dichiarazioni ufficiali di risposta da parte di Trump. In passato, però, il governo ha sempre difeso le sue scelte. Sottolineando, inoltre, la necessità di politiche di sicurezza. Una tensione politica che resta alta, rimarcata da una divisione netta tra chi sostiene le misure varate e chi, invece, le contesta duramente.
Di Claudia Burgio
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