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A Los Angeles non si placano le proteste dopo i raid anti-migranti

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Non si fermano le proteste a Los Angeles, iniziate lo scorso venerdì dopo una serie di operazioni dell’agenzia federale Ice che hanno portato all’arresto di più di centinaio di immigrati irregolari da deportare

Los Angeles

A Los Angeles non si placano le proteste dopo i raid anti-migranti

Non si fermano le proteste a Los Angeles, iniziate lo scorso venerdì dopo una serie di operazioni dell’agenzia federale Ice che hanno portato all’arresto di più di centinaio di immigrati irregolari da deportare

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A Los Angeles non si placano le proteste dopo i raid anti-migranti

Non si fermano le proteste a Los Angeles, iniziate lo scorso venerdì dopo una serie di operazioni dell’agenzia federale Ice che hanno portato all’arresto di più di centinaio di immigrati irregolari da deportare

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Non si fermano le proteste a Los Angeles. Iniziate lo scorso venerdì dopo una serie di operazioni dell’agenzia federale Ice – responsabile del controllo dell’immigrazione e delle dogane – che hanno portato all’arresto di più di centinaio di immigrati irregolari da deportare. Di fronte alle immagini di persone incappucciate che riempivano le strade, Donald Trump ha mobilitato 2mila riservisti della Guardia nazionale. Mentre il segretario alla Difesa Pete Hegseth ha avvertito che se la violenza non si sarebbe fermata il Pentagono sarebbe stato pronto a inviare i marines di stanza. Nella vicina base di Camp Pendleton. E così è stato.

Gli Stati Uniti hanno una lunga tradizione di proteste estive ed è solo l’inizio di giugno. Inoltre, la California è stata spesso l’epicentro di contestazioni più ampie. A soli cinque mesi dall’inizio del secondo mandato di Trump, la rivolta di Los Angeles potrebbe restare un caso isolato. O dare inizio a un’ondata di manifestazioni in tutto il Paese contro i raid dell’Ice nelle cosiddette ‘città santuario’. Dove le autorità locali governate dai democratici permettono agli immigrati irregolari di vivere nella zona grigia tra status di clandestino e quello di residente legale.

La situazione è estremamente tesa

La situazione è estremamente tesa. In campagna elettorale Trump ha promesso lotta dura all’immigrazione. E tolleranza zero per «le illegalità della sinistra nelle strade americane», sottolineando che avrebbe usato tutti i poteri presidenziali per raggiungere lo scopo. La Casa Bianca ha voglia di affrontare questo scontro e non teme di farlo gettando benzina sul fuoco. Specialmente in un momento in cui l’amministrazione ha bisogno di mostrare compattezza. E dirottare altrove l’attenzione dell’opinione pubblica, visti gli scarsi risultati in politica estera e le conseguenze della guerra commerciale. Trump ha insultato il governatore democratico della California Gavin Newsom, affibbiandogli il nomignolo “New scum” (Nuova feccia). Dopo che lui aveva definito «da squilibrati» il comportamento della Casa Bianca.

A Los Angeles le manifestazioni sono più violente dopo l’intervento della Guardia nazionale

Le manifestazioni sono diventate più violente e distruttive dopo l’intervento della Guardia nazionale. Schierata da Trump contro la volontà di Newsom già al secondo giorno di proteste. La sindaca di Los Angeles Karen Bass ha detto che il loro intervento ha peggiorato una situazione che la polizia è in grado di gestire. Un’affermazione che tuttavia viene ora messa alla prova delle foto delle auto date alle fiamme e dalla notizia dei primi saccheggi.

Normalmente è il governatore di uno Stato a chiedere l’intervento della Guardia nazionale. L’ultima volta che un presidente ha ‘imposto’ i soldati è stato nel 1965 durante le rivolte del movimento per i diritti civili. Da allora il governo federale è stato coinvolto, ma sempre in linea con i desideri dello Stato. La Guardia nazionale è una forza militare di ogni Stato. Costituita da riservisti dell’esercito e dell’aeronautica. In patria viene usata in caso di catastrofi naturali, come di recente a Los Angeles a causa degli incendi devastanti che hanno assediato la città.

Il (possibile) invio dei marines a Los Angeles

Discorso diverso per le Forze armate regolari, come i marines promessi da Hegseth. Un loro invio a Los Angeles per contenere le proteste – anche solo per proteggere i centri di detenzione per immigrati o altri punti sensibili come gli edifici del governo federale – è un evento senza precedenti. In grado di sfidare i limiti e la prassi della Costituzione americana poiché si tratterebbe di usare i militari contro i civili. Una di quelle azioni che nella cultura degli Usa evocano il diritto del popolo a reagire contro il tiranno.

di Federico Bosco

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