Corte federale Usa blocca i dazi di Trump: “Sono illegali”. Ira della Casa Bianca
I dazi reciproci voluti dal presidente statunitense Donald Trump non sono “legali”. E quindi devono essere bloccati. È quanto ha stabilito una Corte federale Usa che ha provocato l’ira della Casa Bianca
Corte federale Usa blocca i dazi di Trump: “Sono illegali”. Ira della Casa Bianca
I dazi reciproci voluti dal presidente statunitense Donald Trump non sono “legali”. E quindi devono essere bloccati. È quanto ha stabilito una Corte federale Usa che ha provocato l’ira della Casa Bianca
Corte federale Usa blocca i dazi di Trump: “Sono illegali”. Ira della Casa Bianca
I dazi reciproci voluti dal presidente statunitense Donald Trump non sono “legali”. E quindi devono essere bloccati. È quanto ha stabilito una Corte federale Usa che ha provocato l’ira della Casa Bianca
I dazi reciproci voluti dal presidente statunitense Donald Trump non sono “legali”. E quindi devono essere bloccati.
È quanto ha stabilito una Corte federale Usa (la Corte del Commercio Internazionale, tribunale federale con sede a Manhattan) che ha bloccato i dazi di Trump definendoli “illegali”. I tre giudici della Us Court of International Trade hanno stabilito infatti che la legge invocata da The Donald per imporre le tariffe reciproche, non gli conferisce in realtà l’autorità per poterlo fare.
Immediata l’ira della Casa Bianca dopo la decisione della Corte federale Usa.
Stephen Miller, il vice capo dello staff della White House, ha definito la sentenza un “colpo di stato giudiziario fuori controllo”. A Miller si è poi unito un portavoce di Pennsylvania Avenue: “Non spetta a giudici non eletti decidere come affrontare adeguatamente un’emergenza nazionale. Il presidente Trump si è impegnato a mettere l’America al primo posto e l’amministrazione si impegna a utilizzare ogni leva del potere esecutivo per affrontare questa crisi e ripristinare la grandezza dell’America”.
L’amministrazione Trump ha già annunciato che farà appello. Per capovolgere quanto deciso dai tre giudici (uno nominato da Barack Obama, uno da Ronald Reagan e uno dallo stesso Trump). Non si esclude però che il “caso” – viste anche le trattative fra Usa e il resto del mondo – possa arrivare fino alla Corte Suprema.
Una decisione che ha ampi risvolti non solo sull’economia Usa. Ma mondiale.
Questa sentenza infatti complica – e non poco – la situazione negli Usa e non solo, visto che i dazi Usa riguardano praticamente tutto il mondo. E le trattative fra Trump e gli altri Paesi sono andate avanti finora con frequenti colpi di scena: fra aumenti e riduzioni delle tariffe improvvisi.
In particolare la situazione Usa è estremamente delicata, per esempio, con l’Europa. Trump ha infatti recentemente parlato di “dazi al 50% per l’Europa in vigore a partire dall’1 giugno”. Data poi slittata, nel giro di qualche ora, al 9 luglio (dopo la telefonata fra il tycoon e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen).
di Filippo Messina
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche