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Afrika Korps

Gli “Afrika Korps”, i mercenari africani assoldati dalla Russia

I cosiddetti “Afrika Korps”: principalmente persone reclutate da Mosca in Burundi, Congo, Ruanda e Uganda per combattere

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Gli “Afrika Korps”, i mercenari africani assoldati dalla Russia

I cosiddetti “Afrika Korps”: principalmente persone reclutate da Mosca in Burundi, Congo, Ruanda e Uganda per combattere

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Gli “Afrika Korps”, i mercenari africani assoldati dalla Russia

I cosiddetti “Afrika Korps”: principalmente persone reclutate da Mosca in Burundi, Congo, Ruanda e Uganda per combattere

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I cosiddetti “Afrika Korps”: principalmente persone reclutate da Mosca in Burundi, Congo, Ruanda e Uganda per combattere

KharkivSecondo i dati diffusi dal quartier generale delle Forze armate ucraine e dai think tank Oryx e DeepState, coi 1.300 caduti nella sola giornata di ieri, dall’inizio dell’invasione su vasta scala dell’Ucraina i russi hanno lasciato sul campo di battaglia 505.100 soldati. Basandosi su quelle fonti, gli analisti di TopLead hanno stimato che i 174 chilometri quadrati di zona grigia finora occupati dalla Federazione Russa in 17 giorni di fallimentare offensiva su Kharkiv siano costati a Mosca 2.793 uomini. In egual misura a quelli già morti, nella guerra contro l’Ucraina risultano a oggi schierati altri 500mila militari russi. Avete letto bene, per far sparire l’Ucraina dalle mappe geografiche Putin ha messo finora sul piatto la vita d’un milione di russi. A conferma di ciò e per mantenere bilanciato tale macabro equilibrio, come ha recentemente confermato il Ministero della Difesa inglese, le Forze armate russe reclutano circa 30mila soldati al mese.

Dal momento che tutti i maggiori istituti concordano nel quantificare le perdite ucraine in misura almeno otto volte inferiore, è evidente che le recenti misure introdotte dal presidente Zelenskyj in materia di mobilitazione sono adeguate a mantenere solido il contingente ucraino, che ammonta complessivamente a circa 1-1,5 milioni di unità (di cui non tutti sono soldati). Per queste ragioni ho trovato incongruenti e immotivatamente allarmisti i titoli di quei media italiani che in occasione dell’offensiva russa su Kharkiv diedero l’Ucraina «a corto di uomini» e sull’orlo del baratro. All’Ucraina non mancano soldati ma sistemi difensivi e munizioni. Lo stesso presidente Zelenskyj ha sempre incoraggiato l’invio di armi piuttosto che di uomini, promuovendo fin dall’inizio della guerra il motto “Proteggete i nostri cieli e al resto pensiamo noi”.

Al di là di quei volontari che compongono la Legione internazionale di difesa territoriale dell’Ucraina (che fu istituita il 27 febbraio 2022 proprio su richiesta del presidente Zelenskyj per contrastare l’invasione russa del Paese), l’ipotesi che i partner di Kyiv intervengano boots on the ground non èaffatto urgente. Quella d’eventuali istruttori recentemente avanzata da Macron è invece molto saggia ed eviterebbe parecchi problemi logistici dati dal trasferimento del personale ucraino per il periodo di training, oltre a ridurne i costi e abbreviarne i tempi.

Chi sta reclutando apertamente soldati stranieri schierandoli sul campo di battaglia è semmai la Federazione Russa. Per far fronte a perdite considerevoli e sanguinose come quelle suesposte, Mosca ha infatti recentemente schierato sul fronte di Vovchansk i cosiddetti “Afrika Korps”. Si tratta principalmente di persone reclutate da Mosca in Burundi, Congo, Ruanda e Uganda dietro la promessa di 2.200 dollari pagati in rubli all’iscrizione e altri 2mila corrisposti mensilmente e allo stesso modo per un periodo minimo d’almeno sei mesi, usate come carne da macello assieme alle cosiddette “Storm Z”. A ciascuno di essi il Ministero della Difesa russo s’impegna a fornire assicurazione sanitaria, passaporto russo per sé e familiari e il miglior addestramento ed equipaggiamento per combattere «per la libertà e la giustizia» insieme all’armata russa.

Eredi di fatto e nella denominazione (le prime Afrika Korps furono truppe naziste al servizio del feldmaresciallo Erwin Rommel) dell’ex Pmc Wagner (designata in quanto tale per via dell’alias del suo fondatore e comandante, il neonazista Dmitrij Utkin), queste milizie vengono oggi largamente impiegate dai russi nell’offensiva all’oblast’ di Kharkiv. L’atteggiamento brutale dei comandanti moscoviti sul campo di battaglia (vessazioni e intimidazioni, ma anche esecuzioni sommarie ed extragiudiziali in seguito al rifiuto d’eseguire gli ordini, sono frequenti per non dire la norma) induce tuttavia spesso molti di loro a disertare. Basti pensare alla grande fuga organizzata dai mercenari nepalesi dell’unità militare russa 29328, che abbandonarono in massa le proprie posizioni nell’oblast’ di Luhansk adducendo scuse legate a un terremoto.

di Giorgio Provinciali

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