Esplosi i cercapersone di miliziani Hezbollah: 18 morti, quasi 4.000 feriti. “Operazione di Israele”, Netanyahu prende le distanze
I cercapersone di miliziani Hezbollah sono esplosi in contemporanea a Beirut (Libano) e a Damasco (Siria) dopo un ampio attacco hacker
Esplosi i cercapersone di miliziani Hezbollah: 18 morti, quasi 4.000 feriti. “Operazione di Israele”, Netanyahu prende le distanze
I cercapersone di miliziani Hezbollah sono esplosi in contemporanea a Beirut (Libano) e a Damasco (Siria) dopo un ampio attacco hacker
Esplosi i cercapersone di miliziani Hezbollah: 18 morti, quasi 4.000 feriti. “Operazione di Israele”, Netanyahu prende le distanze
I cercapersone di miliziani Hezbollah sono esplosi in contemporanea a Beirut (Libano) e a Damasco (Siria) dopo un ampio attacco hacker
Sono 18 i morti (11 in Libano e 7 in Siria) e quasi 4.000 i feriti in Libano e Siria dopo che sono esplosi in contemporanea a Beirut (Libano) e a Damasco (Siria) – con un ampio attacco hacker – i cercapersone di miliziani Hezbollah. Tra i feriti ci sarebbero anche una bambina di 10 anni, l’ambasciatore iraniano in Libano Mojtaba Amani, alti comandanti di Hezbollah e il loro entourage.
Secondo le prime ricostruzioni, le esplosioni sarebbero state causate da un attacco alle reti di comunicazione interne di Hezbollah.
Fonti della sicurezza israeliana dichiarano che i cercapersone erano l’ultimo modello usato da Hezbollah da pochi mesi.
L’ufficio del premier israeliano Benjamin Netanyahu prende immediatamente le distanze da uno stretto collaboratore e portavoce storico del primo ministro che sui social avrebbe fatto capire come dietro all’attacco ci sarebbe proprio Israele.
di Mario Catania
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