La “Civil War” fra Trump e Musk
Non è questione di due galli nel pollaio. Lo scontro in atto negli Stati Uniti fra Trump e Musk è in grado di destabilizzare l’intero apparato istituzionale e innescare una crisi del più imponente debito sovrano, in uno scenario da guerra civile
La “Civil War” fra Trump e Musk
Non è questione di due galli nel pollaio. Lo scontro in atto negli Stati Uniti fra Trump e Musk è in grado di destabilizzare l’intero apparato istituzionale e innescare una crisi del più imponente debito sovrano, in uno scenario da guerra civile
La “Civil War” fra Trump e Musk
Non è questione di due galli nel pollaio. Lo scontro in atto negli Stati Uniti fra Trump e Musk è in grado di destabilizzare l’intero apparato istituzionale e innescare una crisi del più imponente debito sovrano, in uno scenario da guerra civile
Non è questione di due galli nel pollaio. Lo scontro in atto negli Stati Uniti è in grado di destabilizzare l’intero apparato istituzionale e innescare una crisi del più imponente debito sovrano. In uno scenario da guerra civile che lo stesso Trump ha riesumato incitando alla devastazione del Campidoglio dopo la sconfitta del 2021. Nessun leader europeo può avere alcun peso in quello scontro, noi tutti cittadini europei ne subiamo le conseguenze. In questo epilogo della storia del secondo dopoguerra si aprono voragini, ma anche spazi di crescita.
Elon Musk ha avuto capacità imprenditoriali anticipatrici, a tratti visionarie, ma l’equilibrio finanziario delle sue aziende dipende dalla spesa pubblica federale. Lui non è paragonabile ad altri giganti del digitale e può essere spinto al fallimento o comunque stroncato. Donald Trump ha già evocato questa possibilità, peraltro utilizzando i contratti con lo Stato federale quale strumento ritorsivo. Una condotta riprovevole, ma non per questo inefficace.
Epperò Musk ha in mano lo strumento con cui il clima di guerra civile è stato lungamente alimentato: i social network. I soldi che ha buttato nell’acquisto di X erano un investimento in influenza politica. L’ha usata per pompare Trump e può usarla per sgonfiarlo. L’accenno ai file Epstein è eloquente. Se si è potuta diffondere la balla della setta pedofila che faceva capo ai Clinton figurarsi quanto è facile diffondere veleni su un Trump che è stato sicuramente salvato dalla bancarotta grazie a soldi russi. Ed è sicuramente accondiscendente con Putin. Dal quel punto in poi non c’è distinzione fra vero e falso, perché tutto s’invera nella sua demolizione e poi destituzione.
Per Musk usare contro Trump i metodi che ha usato Trump è facile. E un Musk costretto allo scontro non avrà bisogno di drogarsi (ulteriormente) per decidersi a farlo. Ergo gli approcci psicanalitici e le frasi fatte sulle due egolatrie lasciano il tempo che trovano: contano i fatti.
I titoli che assicurano il debito pubblico americano sono già schizzati di prezzo. Non è detto che le istituzioni non reggano. Non è detto che il debito si ripieghi su sé stesso. Ma nella giungla dei mercati si fiutano il crollo e il morto. Evitarlo è interesse di molti, fra cui noi europei. Come è interesse cinese che non precipiti tutto subito. Non è interesse di chi tiene alle istituzioni statunitensi, benché occupate da chi non ha avuto scrupoli a chiamare la guerra civile. E non avrebbe strumenti per evitare che gli si ritorca contro. Questo è il capolavoro di Trump, realizzato a tempo di record. I politici, compresi i nostri, che hanno pensato di mettersi su quella scia hanno dimostrato di non avere capito niente. O di non avere niente a cuore, oltre a sé stessi.
Noi europei non siamo un protettorato Usa, ma abbiamo lungamente goduto di quella protezione militare. L’Unione Europea è oggi l’area democratica più affidabile, in ottimi rapporti – politici e commerciali – con le democrazie di altre aree. L’euro è la valuta più stabile, con tassi d’interesse che sono meno della metà di quelli statunitensi e una diffusione importante, ma nettamente inferiore al dollaro. Coagulare ora, subito, una maggiore coesione e prometterla stabile per il tempo a venire farebbe crescere il peso degli europei.
Ma questo richiede una difesa unica, un unico mercato dei capitali, uno spostamento di baricentro dagli Stati nazionali alle istituzioni Ue. Non si deve avere paura di farlo, si deve avere paura di non essere capaci di farlo. Si deve avere paura di politici che non sappiano alzare la testa e tener dritta la schiena se qualche invasato americano viene a spiegarci il diritto e la libertà, mentre aiuta la destra ideologica estrema.
Che Trump regga e duri (accecato dai propri incubi) o cada (lasciando a un Vance elettoralmente debole), comunque non basterà a spegnere i roghi che hanno acceso negli Usa e che lui e Musk hanno di continuo alimentato: prima per cuocerci le loro bistecche e ora per provare a incenerirsi l’un l’altro.
di Davide Giacalone
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche