
Qatar e Russia contro Israele
Qatar e Russia contro Israele, in modi diversi. In passato Israele ha eliminato i capi di Hamas, ma il movimento è comunque riuscito a crescere e a rafforzarsi
| Esteri
Qatar e Russia contro Israele
Qatar e Russia contro Israele, in modi diversi. In passato Israele ha eliminato i capi di Hamas, ma il movimento è comunque riuscito a crescere e a rafforzarsi
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Qatar e Russia contro Israele, in modi diversi. In passato Israele ha eliminato i capi di Hamas, ma il movimento è comunque riuscito a crescere e a rafforzarsi
Per sopprimere Hamas è necessario “tagliare la testa del serpente”. In molti pensano che questa testa sia la sua leadership. In realtà, già in passato Israele ha eliminato i capi di Hamas, ma il movimento è comunque riuscito a crescere e a rafforzarsi. Pertanto, per mettere fine ad Hamas è necessario interrompere il flusso di denaro che lo finanzia. Tutti sanno che è l’Iran a offrire le armi ad Hamas, ma in pochi sono a conoscenza del fatto che è il Qatar a sostenere economicamente (e anche politicamente) il gruppo. Per oltre un decennio il Qatar – con il sostegno dell’attuale primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu – ha inviato ad Hamas a Gaza 1,5 miliardi di dollari che sono andati a finanziare la guerra contro Israele.
Il ruolo del Qatar è ben conosciuto in tutto il mondo arabo. Nel 2017 l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi, l’Egitto e il Bahrain avevano tagliato le relazioni diplomatiche con il piccolo emirato (solo ultimamente queste sono riprese, ma il rapporto rimane di diffidenza), accusandolo di sostenere il «terrorismo». Nel 1996 il Qatar ha infatti nascosto la mente dell’11 settembre Khalid Sheikh Mohammed (KSM) invece di consegnarlo alle autorità americane, come da loro richiesto. In un articolo del 2017 Richard Clarke, consigliere per l’antiterrorismo dei presidenti Bill Clinton e George H. W. Bush, ha scritto: «È vero che il Qatar è servito da rifugio per i leader di gruppi che gli Stati Uniti o altri Paesi considerano organizzazioni terroristiche. Ciò va avanti da almeno 20 anni… Se il Qatar ci avesse dato KSM, il mondo sarebbe adesso un luogo diverso». L’ex sottosegretario al terrorismo e all’intelligence finanziaria David Cohen ha poi dichiarato: «Il Qatar, alleato di lunga data degli Stati Uniti, ha finanziato apertamente per molti anni Hamas, un gruppo che continua a minare la stabilità regionale… Il governo del Qatar sostiene anche i gruppi estremisti che operano in Siria».
Il governo di Israele dovrebbe dichiarare il Qatar uno Stato ostile. Il nostro governo continua invece a dialogare e a coinvolgere il piccolo emirato nei negoziati per la liberazione degli ostaggi tenuti a Gaza. La strategia dovrebbe però essere opposta. Soltanto mettendo pressione politica (e militare) al Qatar, che sostiene Hamas, possiamo velocizzare la liberazione di tutti gli ostaggi e riportarli alle loro famiglie.
Nel frattempo Mosca vorrebbe che l’Iran prolungasse il conflitto contro Israele, per distogliere l’attenzione sulla guerra in Ucraina. Teheran ha però dichiarato di non avere intenzione (per adesso) di espandere il conflitto. Il recente e massiccio dispiegamento di forze statunitensi nella regione è stato sicuramente un deterrente per Teheran. Hamas si è inoltre lamentato che gli attacchi lungo il confine con lo Stato ebraico da parte di Hezbollah (longa manus dell’Iran) – in possesso di 160mila missili che possono distruggere il 70% di Israele – non sono sufficienti. Per adesso, infatti, l’Iran preferisce ‘sacrificare’ Gaza ma non il Libano, che Israele potrebbe riportare «all’età della pietra», come ha detto il Ministero della Difesa.
di Yigal Carmon, presidente del Middle East Media Research Institute e consigliere dell’antiterrorismo di due primi ministri israeliani
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