app-menu Social mobile

Skip to main content
Scarica e leggi gratis su app

Diplomazia che traccia un solco europeo

Il 12 ottobre si terrà un G20 straordinario sulla situazione in Afghanistan. Il focus dell’Europa sarà sull’emergenza umanitaria in corso e sulla lotta al terrorismo.
| ,

Diplomazia che traccia un solco europeo

Il 12 ottobre si terrà un G20 straordinario sulla situazione in Afghanistan. Il focus dell’Europa sarà sull’emergenza umanitaria in corso e sulla lotta al terrorismo.
| ,

Diplomazia che traccia un solco europeo

Il 12 ottobre si terrà un G20 straordinario sulla situazione in Afghanistan. Il focus dell’Europa sarà sull’emergenza umanitaria in corso e sulla lotta al terrorismo.
| ,
| ,
Il 12 ottobre si terrà un G20 straordinario sulla situazione in Afghanistan. Il focus dell’Europa sarà sull’emergenza umanitaria in corso e sulla lotta al terrorismo.

Il G20 straordinario sull’Afghanistan si terrà il prossimo 12 ottobre. È un successo della presidenza, attualmente italiana. Non è stato facile, perché si tratta di far partire una collaborazione fra Paesi e potenze che, per altro verso, si contrastano. Perché quel Paese è il teatro in cui prima la Russia (allora Urss) e poi la Nato hanno dovuto mettere in conto sconfitte o delusioni. E perché sarà allargato a partecipanti normalmente non presenti al G20 ma in qualche modo coinvolti nella vicenda afghana, sicché con sensibili avversità gli uni agli altri.

I presupposti della riunione, ha detto ieri Mario Draghi, che si è molto personalmente speso per la riuscita, sono due. Entrambi delicati. Il primo: portare subito aiuti, per evitare la catastrofe umanitaria. L’Afghanistan talebano è stato abbandonato da tutti e sta affondando nella carestia, quindi si tratta di salvare vite umane. Questi aiuti non devono essere condizionati, in nessun modo. Non si chiedono abiure, si porta il cibo. Il secondo presupposto è che quel Paese non deve tornare a essere la palestra del terrorismo e ciò comporta che qualche condizionalità dovrà pur esserci, ma in un secondo tempo.

Una diplomazia, insomma, improntata al realismo, al pragmatismo, al provare ad affrontare i problemi per quelli che sono, senza pensare di farne strumento per altre partite e altre prove di forza. Un metodo che sarebbe utile adottare più spesso e che traccia il solco di quella che dovrebbe essere la diplomazia europea.

 

Di Gaia Cenol

Se censurano De Niro: gli Usa e i conti con la Storia

Robert De Niro, censurato ai Gotham di New York, è l’ennesima prova che l’America non sa fare più…

Attentato a Gerusalemme, tre israeliani uccisi e 4 feriti gravi

E’ salito a tre morti e sei feriti il bilancio dell’attentato eseguito stamani in un sobborgo di …

Il secolo di Henry Kissinger

Kissinger era un politico controverso ma sicuro protagonista indiscusso della politica Usa e di u…

È morto Henry Kissinger

Henry Kissinger, segretario di stato USA che cambiò le sorti del Paese e del mondo, è morto nell…

LEGGI GRATIS La Ragione

GUARDA i nostri video

ASCOLTA i nostri podcast

REGISTRATI / ACCEDI