Non c’è ancora alcuna norma, ma una discussione che culminerà il 14 dicembre, in una riunione della Commissione europea. Il succo della direttiva in preparazione, relativa alla condizione energetica degli immobili, è evidente e sarà confermato: non si arriva a nessuna transizione ecologica se non si diminuisce anche l’inquinamento dovuto ai consumi domestici e delle case in generale. L’ultima classe, la G, sarà cancellata. Appartamenti in quelle condizioni non potranno essere venduti o affittati. Prima di strillare alla violazione del diritto e del valore della proprietà, si ragioni.
È già così, da tempo: la vettura è mia, ma se non faccio la revisione non posso circolarci e se mi beccano c’è il sequestro. Non si ricordano alti lai in merito, essendo cosa giusta e ovvia. Altrettanto ovvio che non posso affittarla, se non per allevarci galline.
Il tema delicato è il trasferimento di proprietà. Posto che ci sono e ci saranno incentivi per l’adeguamento, se proprio non ho i soldi per i lavori, significa che il mio appartamento non sarà mai vendibile? Basta introdurre la previsione che la vendita sarà valida una volta onorato l’impegno dell’acquirente a provvedere all’aggiornamento degli impianti.
A quanti ancora vorranno dirsi contrari, in nome della libertà, diamo appuntamento alla prossima esplosione di bombole in case fatiscenti e non a norma. Perché i princìpi sono una bella cosa, ma se dimenticano la realtà perdono senso e diventano partito preso, se non partito della pagnotta.
Di Redazione
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