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Questione di genere alla 78esima Mostra di Venezia

La questione della parità di genere dalla splendida cornice del Festival del Cinema di Venezia.
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“Se fossero gli uomini a partorire, l’epidurale sarebbe stata resa disponibile molto prima”, con questa amara battuta l’Europarlamentare Alessandra Moretti, da anni impegnata nel supportare le donne nella difficile conquista della parità di genere ha riassunto una realtà ancora fin troppo attuale.

A Venezia nei suoi giorni più folli e concitati dell’anno, la mostra d’arte cinematografica diventa anche occasione di dibattiti e incontri su una moltitudine di tematiche. In uno dei numerosi, ma mai abbastanza, dibattiti sulla gender diversity, nello spazio della Fondazione Ente dello Spettacolo sulla iconica terrazza dell’Hotel Excelsior, idee, proposte, desideri, auspici, amarezza hanno riempito di sostanza un tema fondamentale per il presente e il futuro del nostro Paese e non solo.

Di amarezza ha venato le sue parole una sempre lucida e battagliera Tiziana Ferrario, giornalista e scrittrice di grande esperienza, non amante del rosa, che non è riuscita a celare la sua sorpresa nel ricordare come negli ultimi eventi da lei moderati, un buon numero di imprenditori, uomini, si sono apertamente schierati contro le quote di genere, ritenendo non siano utili.

Numeri alla mano le quote rosa servono. Questo è un fatto. Possono piacere o meno ma servono.

Da qui l’incredulità per quanto sia radicato e difficile fare quel minimo salto culturale per riuscire almeno a porre le basi per quella che per ora è una chimera: la parità di genere.

Segnali positivi per fortuna non mancano e se una realtà come Intesa Sanpaolo, ricorda Paola Angeletti, Chief Operating Officer Intesa Sanpaolo ha una serie di best practice e politiche di diversity ben radicate e condivise, spicca l’esempio della Spagna in cui verrà introdotta la paternità obbligatoria per 4 mesi. Una vera e propria rivoluzione, sociale e culturale.

Questi esempi però sono ancora troppo pochi, la strada è lunga e in salita. Ma da donna, vedere donne così appassionate, competenti, volitive mi fa guardare con ottimismo al futuro. Un futuro rosa. Anzi arcobaleno, altrimenti Tiziana si arrabbia.

 

Di Federica Marotti

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