Il si dell’Europa a gas e nucleare ‘green’
Il voto favorevole al gas e nucleare ‘green’ rappresentano il primo tassello verso la decarbonizzazione del programma Green Deal. Perché l’ambientalismo deve diventare una scelta convincente e conveniente.
| Evidenza
Il si dell’Europa a gas e nucleare ‘green’
Il voto favorevole al gas e nucleare ‘green’ rappresentano il primo tassello verso la decarbonizzazione del programma Green Deal. Perché l’ambientalismo deve diventare una scelta convincente e conveniente.
| Evidenza
Il si dell’Europa a gas e nucleare ‘green’
Il voto favorevole al gas e nucleare ‘green’ rappresentano il primo tassello verso la decarbonizzazione del programma Green Deal. Perché l’ambientalismo deve diventare una scelta convincente e conveniente.
| Evidenza
| Evidenza
Il voto favorevole al gas e nucleare ‘green’ rappresentano il primo tassello verso la decarbonizzazione del programma Green Deal. Perché l’ambientalismo deve diventare una scelta convincente e conveniente.
Al Parlamento europeo vincono la ragionevolezza e il senso di responsabilità. Sia il gas che il nucleare sono considerati fonti energetiche compatibili con la tassonomia che porterà – gradualmente e velocemente – verso la decarbonizzazione, quindi compatibili con il programma del Green Deal.
Il gas come la meno inquinante delle fonti fossili. Il nucleare come fonte che non emette gas serra.
Un vasto fronte si era mosso per cancellare queste due fonti, ricordiamolo, fra quelle finanziabili in modo agevolato. Fin dall’inizio di questo percorso, quando era in elaborazione la proposta della Commissione – ora approvata – avevamo sottolineato come quel programma di compatibilità ambientale non potesse essere steso in modo da sembrare fin da subito fuori dalla realtà. Le affermazioni di principio, ammesso che fossero principi condivisibili, diventano mere declamazioni se non tengono conto dei limiti oggettivi e dei bisogni effettivi. Senza quelle fonti, insomma, il programma non sarebbe stato più verde, ma solo meno credibile e praticabile.
L’ambientalismo deve essere una scelta conveniente e convincente, non un approccio penitenziale. Ambiente e sviluppo non sono affatto incompatibili, ma devono essere guidati verso l’innovazione tecnologica.
Si spera che, con questo voto alle spalle, anche in Italia si possa riprendere una corsa tecnologica nella quale eravamo all’avanguardia e dalla quale ci siamo fatti fuori con le nostre mani. Nuocendo alla nostra economia, alla nostra indipendenza e all’ambiente.
di Gaia Cenol
La Ragione è anche su WhatsApp. Entra nel nostro canale per non perderti nulla!
Leggi anche
Babbo Natale esiste. Anche l’elfo sulla mensola
09 Dicembre 2023
È giunta anche in Europa la tradizione americana dell'”Elfo sulla mensola” e i bambini la accolgo…
Mes, se lo buttiamo giù parte il caos
26 Giugno 2023
Ma sul serio qualcuno crede che il Meccanismo europeo di stabilità, il mitico Mes, interessi gli…
Putin e l’Italia: alla fine è solo egoismo
20 Aprile 2022
Putin e l’Italia. In Italia, l’amore per la polemica sgangherata sembra aver superato ogni limite…
La disfida del condizionatore
19 Aprile 2022
Il “sacrificio” chiesto a noi italiani per tagliare i consumi energetici: quest’estate mantenere …
Iscriviti alla newsletter de
La Ragione
Il meglio della settimana, scelto dalla redazione: articoli, video e podcast per rimanere sempre informato.