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Ivan Capelli

La grande attesa per il Mondiale di Formula 1, parla l’ex pilota Ivan Capelli

La Formula 1 scalda i muscoli: domenica prossima parte in Australia il Mondiale forse più atteso dell’ultimo decennio. Le parole dell’ex pilota Ivan Capelli

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La grande attesa per il Mondiale di Formula 1, parla l’ex pilota Ivan Capelli

La Formula 1 scalda i muscoli: domenica prossima parte in Australia il Mondiale forse più atteso dell’ultimo decennio. Le parole dell’ex pilota Ivan Capelli

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La grande attesa per il Mondiale di Formula 1, parla l’ex pilota Ivan Capelli

La Formula 1 scalda i muscoli: domenica prossima parte in Australia il Mondiale forse più atteso dell’ultimo decennio. Le parole dell’ex pilota Ivan Capelli

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La Formula 1 scalda i muscoli: domenica prossima parte in Australia il Mondiale forse più atteso dell’ultimo decennio. Le parole dell’ex pilota Ivan Capelli

La Formula 1 scalda i muscoli: domenica prossima parte in Australia il Mondiale forse più atteso dell’ultimo decennio. Diversi i filoni da seguire. C’è l’intreccio di leggende tra Lewis Hamilton e Maranello. C’è Leclerc al settimo anno con la Ferrari che vuole il titolo e ora si ritrova in squadra uno dei migliori di sempre. Poi c’è la McLaren, che si presenta con l’auto più competitiva del lotto (come dimostrato dalle prove in Bahrain). Con Lando Norris che vuole diventar grande. Per chiudere il quadro c’è il quattro volte consecutive campione del mondo Max Verstappen. Che al momento non è segnalato nel lotto dei favoriti per il titolo. Con la Red Bull che – come avvenuto anche alla Ferrari – ha cambiato un po’ tutto.

«In prova si sono nascosti un po’ tutti o almeno hanno provato a farlo» spiega a “La Ragione” Ivan Capelli, ex guida di Maranello negli anni Novanta e oggi opinionista per Sky. «La McLaren ha mostrato di essere in forma. C’è continuità nella scuderia con il progetto tecnico dello scorso anno. E anche con i piloti. Il passo gara mostrato nelle prove in Bahrain da Norris e Piastri ha fatto tremare le gambe agli altri. Ci sono dagli otto decimi al secondo di distacco. Però non sappiamo quanto gli altri – dalla Ferrari alla Mercedes – abbiano svelato fino in fondo le proprie carte».

A proposito del capitolo tutto da scrivere sull’unione tra Lewis Hamilton e la Ferrari, l’ex pilota della Rossa spiega: «In F1 non si è mai visto nulla del genere. È un duo iconico ed è una situazione che può favorire Charles Leclerc, che con l’arrivo del fuoriclasse britannico si sentirà sgravato dal peso sostenuto negli ultimi anni. Soltanto adesso Hamilton sta prendendo coscienza dell’auto che sta guidando. Anche se la sua firma con Ferrari risale ormai a un anno fa. Ora sa che cosa significa. Vede la gente che lo insegue o che lo attende dalle 6 del mattino per osservarlo mentre gira a Fiorano. Guidare una Rossa è diverso».

Basterà quello? «In effetti poi c’è sempre la pista, è lì che si faranno i giochi: in Bahrain si è vista la Ferrari forte sul giro singolo, meno invece sul passo gara. Si è notata la reazione di Leclerc che pareva attendersi di avere tra le mani l’auto migliore per il Mondiale e invece si ritrova a rincorrere. Invece Lewis, senza il vissuto di Leclerc a Maranello, pare ottimista sulla risoluzione dei problemi». Secondo Capelli «chi andrà forte a Melbourne potrebbe non essere competitivo nelle gare successive. Un primo bilancio si potrà fare alla quarta gara in Bahrain, dove saranno state provate le auto e ci saranno quindi riferimenti per tutti».

Quello che sta per cominciare è anche, se non soprattutto, il Mondiale dei piloti: ce ne sono almeno quattro che si giocano il titolo a carte coperte: «C’è l’inglese Norris, che dovrà mostrarsi in grado di reggere la pressione. Ha la velocità, deve soltanto compiere uno switch mentale: l’unica strada per lui è andar forte e battere tutti. Lo scorso anno ha preso una lezione da Verstappen in Brasile che partiva dietro di lui, da lì sono riemersi tutti i dubbi sulla sua tenuta».

E poi c’è Max Verstappen, che per la prima volta parte in seconda fila nel filone narrativo della stagione, dietro Hamilton e la Ferrari che ovviamente si sono presi la scena: «Non si può certo escluderlo dalla lotta, ha meno riflettori addosso e anche per questo motivo è pericolosissimo. Se gli si tolgono i galloni da favorito è capace di fare lo scherzo. La sua Red Bull, come la Ferrari, ha cambiato tante cose, è il primo anno vero senza la guida tecnica di Adrian Newey. È al tempo stesso un enigma e una sfida interessante».

Un pronostico per la Rossa? «Firmerei per arrivare a giocarmi il Mondiale costruttori e quello piloti all’ultimo Gran premio, puntando a vincerne almeno uno dei due» conclude Ivan Capelli.

di Nicola Sellitti

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