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Ustica, il labirinto e le fantasie

Il libro “Uscire dal labirinto – Ustica dalla A alla Z”. Curato da Gregory Alegi per la casa editrice LoGisma, questa bussola di oltre 400 pagine è utile per orientarsi nel ginepraio di un caso che a distanza di quasi 45 anni non ha una conclusione giudiziaria

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Ustica, il labirinto e le fantasie

Il libro “Uscire dal labirinto – Ustica dalla A alla Z”. Curato da Gregory Alegi per la casa editrice LoGisma, questa bussola di oltre 400 pagine è utile per orientarsi nel ginepraio di un caso che a distanza di quasi 45 anni non ha una conclusione giudiziaria

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Ustica, il labirinto e le fantasie

Il libro “Uscire dal labirinto – Ustica dalla A alla Z”. Curato da Gregory Alegi per la casa editrice LoGisma, questa bussola di oltre 400 pagine è utile per orientarsi nel ginepraio di un caso che a distanza di quasi 45 anni non ha una conclusione giudiziaria

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Il libro “Uscire dal labirinto – Ustica dalla A alla Z”. Curato da Gregory Alegi per la casa editrice LoGisma, questa bussola di oltre 400 pagine è utile per orientarsi nel ginepraio di un caso che a distanza di quasi 45 anni non ha una conclusione giudiziaria

Nella prefazione al libro “Uscire dal labirinto – Ustica dalla A alla Z”, Giuliana Cavazza scrive che «oggi l’informazione sul disastro aereo di Ustica consiste principalmente nella riproposizione ciclica di tesi e testimoni che sono stati già ripetutamente e definitivamente smentiti, ma che continuano a fare presa sull’immaginario collettivo». Il volume è un lavoro a più voci che, in forma di dizionario, ripercorre una delle vicende più crudeli e impunite della storia d’Italia. Curato da Gregory Alegi per la casa editrice LoGisma, questa bussola di oltre 400 pagine è utile per orientarsi nel ginepraio di un caso che a distanza di quasi 45 anni non ha una conclusione giudiziaria, nonostante numeri che impressionano: 2 milioni di pagine di istruttoria, 4mila testimoni, 115 perizie, 80 rogatorie internazionali, 300 miliardi di lire in spese processuali. Senza contare le quasi 300 udienze di un processo, conclusosi nel gennaio 2007 con l’assoluzione della Cassazione per tutti gli imputati. E il procedimento civile presso il foro di Palermo che ha visto la condanna dei Ministeri dell’Interno e della Difesa al pagamento di 100 milioni di euro a titolo di risarcimento ai familiari delle 81 vittime della strage.

Per gestire la narrazione di una storia così complessa, Alegi si è avvalso del contributo di esperti in discipline tecniche, storiche o giuridiche e di numerosi docenti universitari quali Andrea Angiolino, Maurizio Bellacosa, Franco Bonazzi, Antonio Bordoni, Gianandrea Bussi, Eirene Campagna, Jean-Pierre Dubois, Gregorio Equizi, Giampaolo Filiani, Bruno Franchi, Gaspare Galati, Gioia Marotta, Giuseppe Mega, Paolo Mezzanotte, Riccardo Niccoli, Maria Gabriella Pasqualini, Claudio E. A. Pizzi, Francesca Ronchin, Vladimiro Satta, Alberto Trevisan, Leonardo Tricarico, Giulio Cesare Valdonio, Paolo Varriale, Matteo Vecchi. Scopo di questa pubblicazione è quello di riuscire a riassumere la vicenda della tragedia di Ustica con un taglio neutro, scientifico, da enciclopedia, per una narrazione utile a chiunque voglia approfondirla.

Fortemente voluto dall’Associazione per la verità sul disastro aereo di Ustica, questo libro ha come novità non da poco un elenco corretto delle 81 vittime: quello contenuto nell’ordinanza-sentenza del giudice Rosario Priore era infatti pieno di errori, spesso copiati e incollati in articoli e libri usciti sull’argomento. Una vittima, per esempio, veniva riportata certe volte come uomo e altre come donna. La giusta restituzione delle identità rappresenta un atto moralmente dovuto nei confronti delle singole persone che quel 27 giugno 1980 persero la vita su un aereo di linea. Uomini e donne di cui va spesso dispersa l’individualità nel gran calderone che va sotto il nome di “strage”.

Altro elemento di pregio di questo libro è l’azzeramento di narrazioni fantasiose che hanno spiegato il disastro aereo con cause e fatti inesistenti. Racconti tossici, tanto più fantasiosi quanto più capaci di fare presa sull’immaginario collettivo per la loro cifra di grande suggestione. Come per tutti i dizionari storici, anche in questo caso la novità consiste essenzialmente nel mettere in fila elementi che, letti separatamente e disordinatamente, perdevano ogni capacità di comprensione.

Da sottolineare un altro punto importante di carattere anagrafico. Le generazioni nate dopo il 1980 – che oggi hanno quindi oltre 40 anni – hanno di Ustica un’idea tanto sommaria quanto confusa, considerando anche l’enorme difficoltà di farne una narrazione lineare senza perdersi nelle diverse ipotesi avanzate (comprese le suddette fantasiose). La scelta di elencare gli argomenti per ordine alfabetico risulta dunque un metodo efficace per favorire una lettura capace di arrivare ai fatti senza appesantimenti retorici.

di Pino Casamassima

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