All’82esima Mostra del Cinema di Venezia i riflettori sono puntati su Gaza
C’è moltissima attualità ma anche tanta verità in questa 82esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. E la questione israelo-palestinese, inevitabilmente, viene fuori a ogni conferenza stampa
All’82esima Mostra del Cinema di Venezia i riflettori sono puntati su Gaza
C’è moltissima attualità ma anche tanta verità in questa 82esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. E la questione israelo-palestinese, inevitabilmente, viene fuori a ogni conferenza stampa
All’82esima Mostra del Cinema di Venezia i riflettori sono puntati su Gaza
C’è moltissima attualità ma anche tanta verità in questa 82esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia. E la questione israelo-palestinese, inevitabilmente, viene fuori a ogni conferenza stampa
C’è moltissima attualità ma anche tanta verità in questa 82esima edizione della Mostra del Cinema di Venezia che ieri ha aperto i battenti con la laudatio del regista statunitense Francis Ford Coppola in onore del collega tedesco Werner Herzog, a cui è andato il Leone d’oro alla carriera. A debuttare per primo nella lunga lista dei film in concorso (21 di cui 5 italiani) è toccato a “La Grazia”, tratto da una storia vera e diretto dal premio Oscar Paolo Sorrentino che lo ha definito semplicemente «una storia d’amore».
Mostra del Cinema di Venezia, la questione israelo-palestinese, inevitabilmente, viene fuori a ogni conferenza stampa
Ma di semplice, in questa edizione del festival, sembra esserci molto poco visti i tempi bui e complicatissimi che il mondo sta attraversando. La questione israelo-palestinese, inevitabilmente, viene fuori a ogni conferenza stampa. E non potrebbe essere diversamente. Lo stesso Sorrentino, a un certo punto, ha preferito glissare su una domanda sul tema, pur essendosi già speso per Gaza lo scorso maggio a Cannes assieme ad altre icone del cinema come Richard Gere, Susan Sarandon e Pedro Almodóvar. Con loro altre 400 celebrità avevano sottoscritto un appello per chiedere lo stop dei bombardamenti sulla Striscia.
Venezia non è da meno
Venezia non è da meno. In pochi giorni l’appello lanciato e diretto alla Biennale di Venezia da “Venice4Palestine”, che invita ad accendere i riflettori su quanto sta accadendo a Gaza, ha raccolto l’adesione di oltre 1.500 artisti italiani e non: da Toni Servillo a Carlo Verdone, da Ferzan Özpetek a Roger Waters, da Marco Bellocchio a Carolina Crescentini. Sabato prossimo, alle 17, tra le vie del Lido molti artisti presenzieranno al corteo promosso proprio dal “Comitato V4P” per chiedere lo stop alla guerra. Resta in ballo anche una richiesta di aprire il red carpet a testimonianze palestinesi, ma per ora dall’organizzazione tutto tace. Si vorrebbe anche che gli inviti ufficiali ai due attori Gal Gadot e Gerard Butler (che si sono schierati in favore di Israele e che hanno già fatto sapere di aver rinunciato alla Mostra) venissero ritirati formalmente.
Appare evidente ormai come molti attivisti chiedano al mondo della cultura una presa di posizione, ma è pur vero che difficilmente con la chiusura e la censura si otterranno dei risultati. Anche sull’assenza di Gadot e Butler, dopo le prime ore, si sono registrate voci di aperto dissenso.
Non a caso è questa la linea che sembra voler seguire l’organizzazione
Non a caso è questa la linea che sembra voler seguire l’organizzazione: condannare sì le vittime civili, ma tentando di preservare il dialogo. Un dialogo che dopo il 3 settembre sarà reso ancora più complesso dalla presentazione del film in concorso “The voice of Hind Rajab”, che racconta il dramma di una bambina palestinese di 5 anni uccisa a Gaza. Nella pellicola – data fra le possibili vincitrici – è stato utilizzato l’audio originale della telefonata in cui la piccola chiede aiuto dopo che la sua auto è stata bombardata dall’aviazione israeliana. Al suo fianco la sua famiglia giace senza vita, una sorte che poco dopo toccherà anche a lei.
«Rivendico di poter affidare a questa istituzione il compito che una volta era proprio delle Olimpiadi» è stato il commento del presidente della Biennale, Pietrangelo Buttafuoco. «Ovvero di far incontrare i popoli anche tra loro nemici in una direzione molto più alta che è quella dell’espressione della bellezza, della potente capacità di creare e di essere garanzia dello spirito critico della libertà. Fatti, non salotti» ha chiosato.
Emanuela Fanelli, presentatrice dell’82esima Mostra del Cinema di Venezia, non si è potuta sottrarre dall’esprimere la propria opinione
Naturalmente anche l’attrice Emanuela Fanelli, che di questa edizione sarà presentatrice (da quest’anno si è deciso di non usare più il termine ‘madrina’, volendo accostare questo ruolo più a quello della conduzione che non a una sorta di ‘portafortuna’) non si è potuta sottrarre dall’esprimere una propria opinione. Durante il rituale propiziatorio sul lungomare di fronte all’Hotel Excelsior, ha detto che intende partecipare alla protesta di sabato ma che dal palco non dirà nulla perché trova giusto che la Mostra accolga la manifestazione e che lo faccia restando però anche quello che è: una festa del cinema.
di Ilaria Cuzzolin
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